venerdì, dicembre 31, 2010

Buon 2011 !

Se vi state preparando per il veglione di capodanno prendete spunto da Paperino e automunitevi di vischio
Questa statuina è in vendita su svariati siti USA a circa 30-40$
Non la comprerei mai, ma lo sguardo malizioso di Paperina è da notare!
Buon 2011 a tutti!

venerdì, dicembre 24, 2010

Buon Natale


Questo è il mio regalo di Natale a tutti i frequentatori del mio blog: un bello sfondo natalizio e paperoso (anzi Paperinoso) per il PC, per scaricarlo aprite l'immagine a 1024x768 clickandoci sopra.

Buon Natale a tutti!

P.S. riciclatelo pure, non mi offendo ;-)

mercoledì, dicembre 22, 2010

le papere nel presepe

Ogni presepe che si rispetti ha le papere che nuotano nello stagno.
Quello realizzato da Giovanni Battista Manassero non fa eccezione, anzi in questo presepe in movimento anche le anatre nel laghetto si muovono.
Il presepe è composto da una quarantina di statuine tutte in movimento, ci sono anche cascatelle e numerosi giochi di luce.
Se capitate in provincia di Cuneo, a Bene Vagienna, andatelo a vedere.
Si trova nella chiesa di Maria Vergine Assunta, in frazione Podio.
L'ingresso è libero.
Il presepe resterà visitabile dal 12 dicembre sino al 23 gennaio 2011 in orario 14.30-18 tutte le domeniche e durante le festività.


lunedì, dicembre 20, 2010

pentole e papere

Ci si avvicina a Natale, e siccome io sono generosa vi dò una dritta per un regalo paperoso e allo stesso tempo utile...
...sempre che il destinatario del regalo cucini qualcosa di più di un uovo al tegamino
Ecco qua Quack Quack
Come potete vedere dalla didascalia della foto si tratta di una simpatica pentola paperomorfa.
Carina, vero?
Per sapere chi la vende contattate direttamente l'azienda produttrice Excelsa

domenica, dicembre 19, 2010

Papere per l'albero

Se le papere suggerite nel precedente post non erano di vostro gradimento in quanto poco sbrilluccicose, o troppo ingombranti, allora ho qui qualcosa che fa per voi:


Questa paperina argentata è più piccola delle precedenti, misura solo 3,8 cm.
costa 1.79 € e la potete trovare sul solito fornitissomo sito tedesco Duckshop

sabato, dicembre 18, 2010

venerdì, dicembre 17, 2010

mercoledì, dicembre 15, 2010

Dietro alle quinte degli angeli dell'inverno

Se il post che ho scritto ieri vi ha affascinato per le sue immagini, così come quelle foto hanno stregato me, il post di oggi soddisferà la vostra voglia di saperne di più.

Guardando quelle algide immagini avevo pensato ai disagi che un fotografo deve affrontare per scattarle, alle ore di appostamenti, il più delle volte infruttuosi.
Avevo pensato a quante volte il nostro sguardo distratto sfiora appena un'immagine che ha richiesto giorni, settimane o anche mesi di lavoro per poter esistere.
Insomma volevo saperne di più.
Ecco qui un filmato che è la risposta a molte domande:



Così ho anche scoperto che oltre alle immagini pubblicate dal National Geographic esiste un libro di foto del fotografo italiano Stefano Unterthiner intitolato Gli angeli dell'inverno
eccone la descrizione e la copertina

Sei mesi sul campo per documentare, per il National Geographic, la vita dei cigni selvatici. Centinaia di ore passate pancia a terra sul ghiaccio, o con i piedi a mollo in un appostamento in una torbiera nel cuore della taiga. Con le sue fotografie, Stefano Unterthiner ci racconta un altro capitolo della vita animale. Dal Giappone alla Svezia alla Finlandia: un lungo e avventuroso viaggio nel mondo incantato e misterioso di una specie simbolo di una natura affascinante e incontaminata. La storia degli “angeli dell'inverno” comincia in un giorno di tempesta.

insieme al libro c'è un DVD di "dietro alle quinte" di 22 minuti dal quale è stato estratto il filmato precedente.

Qui potete sfogliare alcune pagine del libro.
Qui potete comprare in rete il libro oppure lo trovate in queste librerie

E così vi ho dato un'altra idea per un paperoso regalo di natale!

Se volete saperne di più su Stefano Unterthiner questa è la sua biografia
Stefano Unterthiner ha iniziato a fotografare la natura da ragazzo sulle Alpi italiane, in compagnia dello zio Paolo.
Camosci, volpi e galli forcelli sono stati i suoi primi soggetti, e il Parco Nazionale del Gran Paradiso la sua palestra.
All’età di trent’anni, dopo aver ottenuto un dottorato di ricerca in zoologia, Stefano decide di dedicarsi a tempo pieno alla fotografia, diventando in pochi anni uno tra i più noti e apprezzati fotografi naturalisti. Oggi le sue immagini sono premiate regolarmente al Wildlife Photographer of the Year, il più grande concorso internazionale di fotografia naturalistica, e i suoi lavori sono pubblicati dalle più importanti riviste internazionali. Dal 2009, Stefano ha cominciato a fotografare anche su incarico del National Geographic, producendo diverse storie per la prestigiosa e autorevole rivista americana. Stefano viaggia regolarmente, in compagnia della moglie Stéphanie, alla ricerca di nuovi soggetti per le sue storie fotografiche.
È specializzato nel racconto della vita degli animali, cosa che lo porta a trascorrere lunghi periodi a stretto contatto con i suoi soggetti. Ma soprattutto, è profondamente coinvolto nelle problematiche ambientali con un particolare interesse per le relazioni uomo-natura. Dal marzo del 2007 è membro dell’ILCP (International League of Conservation Photographers).
Gli angeli dell’inverno è il suo sesto libro fotografico.
www.stefanounterthiner.com
Per i libri e le stampe d’arte di Stefano Unterthiner, visitate al Forte di Bard, in Valle d’Aosta, la Little Wild Gallery www.littlewild-gallery.com

martedì, dicembre 14, 2010

Candido come un cigno

Grazie a Ross per la segnalazione

Mi sto ricredendo sui cigni.
Avevo scritto che i cigni non mi piacciono, che ne parlo qui solo perché anche loro fanno parte degli anatidi. Come spesso accade l'ignoranza (la mia) porta a disdegnare, mentre la conoscenza porta ad apprezzare.
Ross mi ha segnalato queste splendide foto del National Geographic, ve le riporto pari pari , complete delle interessanti didascalie.
Le foto sono di Stefano Unterthiner, che ringrazio (senza conoscerlo) per le emozioni che mi ha dato.

Angelico, esuberante e maestoso, il cigno selvatico, il cui habitat è in pericolo, ispira poeti e filosofi sin dall’antichità con il suo volo d’autunno.

Con un’imponente apertura alare, il cigno selvatico è il Jumbo Jet nella flotta degli uccelli acquatici.
Una delle rotte migratorie - il volo di 1.300 km dall’Islanda all’Irlanda - è probabilmente la più lunga traversata marina per qualsiasi specie di cigno conosciuta.
Di volta in volta angelico, esuberante, maestoso, è pura eleganza quando si libra nell’aria; una creatura che ispira voli della fantasia.
Socrate, ci narra Platone, sentì il canto di un cigno il giorno della sua morte. Le Valchirie della mitologia nordica si trasformano in cigni. Senza dimenticare Hans Christian Andersen e la metamorfosi del brutto anatroccolo.


Due cigni selvatici si affrontano a Hokkaido, in Giappone. La zona di riproduzione dei cigni si estende su metà del globo, dall’Islanda alle Aleutine. La migrazione ha inizio la seconda metà di settembre; il ritorno a Nord avviene in marzo e aprile.


Un cigno adulto nella regione di Kainuu, ai confini orientali della Finlandia, protegge i suoi piccoli, nati in giugno.

I cigni selvatici spiccano il volo in prevalenza sull’acqua, ma possono farlo anche da terra, aiutandosi con una breve corsa e il battito delle ali potenti. A volte volano ad alta quota - uno stormo di cigni selvatici è stato avvistato da un pilota a un’altitudine di 8.200 metri - e i loro voli migratori equivalgono a maratone.

Un cigno selvatico spiega le ali in una vistosa esibizione di trionfo.

Pallidi come la luce della luna, i cigni selvatici si apprestano a trascorrere la notte su un tratto ghiacciato della Baia di Notsuke, a Hokkaido. «Non sono timidi», dice Unterthiner. Spesso la gente dà loro da mangiare: «Un vantaggio per il turismo, non per i cigni», sostiene un biologo giapponese.

fonte National Geographic

lunedì, dicembre 13, 2010

sabato, dicembre 11, 2010

papere come palline?

Se siete alla ricerca di addobbi per l'albero di natale date un'occhiata qua:

Non sbrilluccicano, ma mettono allegria queste 6 paperine con la sciarpina e il berrettino alla Babbo Natale.
Misurano circa 5 cm. Sono leggere e non costano tanto: 6.79 euro per tutte e 6. Un affarone dato che una unica papera la paghereste ben 2.19 euro.
Per evitare le solite e-mai accorate del tipo "Dimmi dove posso comprarle" vi dico fin da adesso che io le avevo viste sul sito tedesco dedicato alle papere www.duckshop.de
Se decidete di addobarci l'albero scattate una foto e mandatemela a infol@mondopapera.net per vederla pubblicata su questo blog.

giovedì, dicembre 09, 2010

regali paperosi

Vi chiedete cosa sia?
avete ragione, la foto rende poco.
Si tratta di una spilla a forma di papera (in panno= da applicare alla tutina del bebè.
Il lungo nastro verde andrà fermato nell'anello del ciuccio.
E' un utile aggeggio per salvare il ciuccio dal ruzzolare in terra.
Un regalino carino e paperoso per una mamma con bimbetto ciucciodotato.
L'ho trovato sul blog di Lela, c'è anche un filmato che illustra meglio il salvaciuccio.


mercoledì, dicembre 08, 2010

anatre alla Scala


Con un suggestivo gioco di luci uno stormo di anatra volava lentamente attraverso la facciata della Scala di Milano.
Accadeva lo scorso dicembre

martedì, dicembre 07, 2010

paper terminator

Ringrazio Ross per la segnalazione

Quando l'ho vista ho pensato subito al primo Terminator, ma poi osservandola bene anche io, come Ross, ne sono rimasta affascinata.
Si tratta di una delle spettacolari sculture di James Corbett realizzate tutte con pezzi di vecchie auto presi dai demolitori.
Tutto ebbe inizio nel 1999, quando l'australiano James Corbett di Brisbane costruì la sua prima scultura con pezzi di recupero di vecchie auto. Si trattava di una off road race buggy.
Da allora le creature di James si sono moltiplicate, spaziando anche nel regno animale, come dimostra questa splendida papera.
Opere di questo artista si trovano in Australia, Inghilterra, Svizzera, Nuova Zelanda, Giappone, i Emirati Arabi e Stati Uniti .

lunedì, dicembre 06, 2010

giovedì, dicembre 02, 2010

Una papera calda, molto calda

Primi freddi, mani gelate?
Riempite d'acqua calda questa papere e... accarezzatela, le vostre manine ve ne saranno grate ed è molto più cool della solita borsa d'acqua calda della nonna.
Si compra in rete qui

domenica, novembre 28, 2010

Oche vecchie 4600 anni

Al Museo Egizio de Il Cairo, tra le tante ricchezze esposte ce ne è una che già da un po' avrei dovuto citare in questo blog:
Secondo gli studiosi questo è il più antico dipinto dell'umanità. Ha 4600 anni
Rappresenta sei oche: le Oche di Meidum.

Non è un affresco, ma un dipinto con colori minerali su stucco, tecnica di cui esistono poche altre testimonianze dell'epoca.

Si tratta di un fregio scoperto nel 1871 dalla spedizione di Auguste Mariette a Meidum nella mastaba di Nefermaat e di Atet sua consorte. Nefermaat era il figlio del faraone Snefru (IV dinastia).

Poiché sono estremamente rare le opere risalenti all'Antico Regno, questo reperto ha una notevole importanza, soprattutto per l'ottimo stato di conservazione in cui ci è giunto.

Il fregio non è molto grande, misura solo di cm 27 di altezza e cm.172 di lunghezza.

L'originale, come vi dicevo, si trova al Museo del Cairo, mentre al British Museum c'è una copia.

Era situato nella sala di Atet, si pensa che raffiguri una scena di caccia sulle rive del Nilo .

Fu realizzato con pittura su stucco, opposto dell'affresco, con notevole tecnica pittorica. Rappresenta in modo simmetrico sei oche, divise in due gruppi speculari, molto realistiche nella forma e nei colori. Nel periodo dell'Antico Regno l'arte pittorica egizia ebbe la massima attenzione per i dettagli di animali e piante, tanto che ancora oggi è possibile individuare la specie delle oche osservando il piumaggio: razza Lombardella e razza Barnacle.

Lombardella

Tra i vari significati dati a questo affresco il più accreditato è quello secondo il quale le oche simboleggiano l'Alto e il Basso Egitto.
Nei simboli geroglifici l'oca rappresenta la lettera "sa" che significa figlio.
Le oche sono rappresentate durante l'Antico Regno, mentre successivamente non si trovano più oche o anatre sulle pareti delle tombe o dei templi.

Potevo resistere? Nooo! ecco la mia personale copia delle Oche di Meidum:


Aggiornamento successivo:
trovo molto interessante il commento lasciato da Ross che riporto qui per maggiore visibilità
L'oca era un animale sacro nell'antico Egitto. La versione egizia del mito dell'"uovo del mondo" vuole infatti che il dio Ra, ovvero il sole che dà calore ed energia a ogni forma di vita, sia nato da un uovo deposto da un'oca su un tumulo primordiale, in mezzo alle acque che costituivano l'esistente.
L'oca come madre di tutte le cose: suggestivo, vero? :)

giovedì, novembre 25, 2010

Seduce me, Duck!

Avete mai sentito parlare di Green Porno?
Fermi lì, bacchettoni, smettete di strillare allo scandalo, starnazzando come le oche del campidoglio solo per aver letto la parola porno!
Green Porno è una serie di cortometraggi di due minuti ideati, scritti e diretti da Isabella Rossellini.
Questi cortometraggi, ironici, divertenti, poetici e allegri raccontano la vita sessuale degli animali e si basano su una accurata documentazione scientifica.
La prima serie del 2008 parla degli invertebrati, insetti e molluschi, come libellula, ragno, ape, la mantide religiosa, vermi, lumache e mosca.
Le serie successive raccontano del mondo marino e degli animali della foresta e del cortile.
Sono divertentisimi.
Ecco quello dedicato alle papere, per la precisione ai germani. Si scoprono cose incredibili!

Gustatevi Isabella Rossellini nel ruolo dell'anatra:



Questi cortometraggi sono in onda sul Sundance Channel, di Robert Redford.
Prossimamente arriveranno anche in Italia su un canale del digitale terrestre.
A proposito di Green Porno e della successiva serie Seduce me (alla quale appartiene il filmato che avete appena visto) Isabella Rossellini dice :

"Sapevo che la gente non si interessa tanto agli animali, ma tutti si interessano al sesso... e gli animali fanno delle cose tremende!"
Se vi è piaciuto allora date un occhiata al "dietro le quinte"



Se volete saperne di più andate sulle pagine del sito di Sundance Channel dedicato al Green Porno (in inglese)

Qui invece in italiano il pezzo dell'intervista a Che tempo che fa dove la Rossellini parla di Green Porno

mercoledì, novembre 24, 2010

Le anatre e l'erba


Dell'uso medicinale della cannabis si sapeva, ma finora lo credevo limitato all'uomo.
Invece in Francia un allevatore è stato condannato a un mese di detenzione e a 500 euro di multa per aver somministrato "erba" ai suoi palmipedi.
Nella cittadina di Gripperie-Saint-Symphorien sulla costa atlantica francese M. Michel Rouyer è stato trovato in possesso di 12 piante di cannabis e di 5 Kg di erba.
Pare che fosse un ottimo vermifugo.
Le autorità non ci hanno creduto.
Ma le 150 anatre non avevano neppure un verme.

Notiziola comparsa in rete qualche giorno fa su molti siti inglesi, il più autorevole che ho trovato è quello della BBC
Curiosamente nessun sito di giornale francese riportava il fatto.

sabato, novembre 20, 2010

L'amore tra i germani


A tutti è capitato in primavera, passeggiando lungo le sponde di un laghetto, di notare le avances, i costeggiamenti spietati dei germani nei confronti delle femmine. Codazzi numerosi, voli con ammaraggi ripetuti, rincorse sull'acqua... Ma mai mi ero posta la domanda se tra tutti questi amori con il fine della riproduzione ve ne fossero anche altri.
Alla mia mancata domanda ho trovata la risposta in un articolo di Lorenzo De Ritis su WellMe.it che qui vi riporto integralmente

La discriminazione è umana, la tolleranza è animale: lo dimostra uno studio australiano sull’omosessualità fra gli uccelli.

La ricerca condotta dall’Università di Newcastle tra le oche selvatiche ha dimostrato che quasi un quinto di tutte le coppie stabili è costituito da due maschi e non è un caso isolato: sono oltre 130 le specie di uccelli note per avere relazioni omosessuali occasionali.

Questo comportamento ha stupito gli studiosi che ipotizzavano, ragionando in termini evolutivi, che le relazioni tra individui dello stesso sesso riducessero le possibilità di riproduzione: ma questa teoria è stata smentita.

Sembra, infatti, che quando le responsabilità della famiglia sono equamente divise tra maschio e femmina, gli individui tendano a occupare il “tempo libero” per instaurare relazioni con volatili dello stesso sesso oltre che con uccelli di sesso opposto, mantenendo uno standard di riproduzione nella media.

In particolare, gli uccelli maschi sono soliti avere flirt con altri individui dello stesso sesso. Le manifestazioni di omosessualità vanno dal corteggiamento elaborato tramite contatti genitali alla scelta di convivere per crescere la prole.

Si è osservato, infatti, che in alcune specie gli uccelli omosessuali formano delle vere e proprie famiglie allevando i nuovi nati, avuti da partner esterni alla coppia, e convivendo per diversi anni.

Nel 2007, il biologo Geoff MacFarlane, dell’Università di Newcastle, in Australia, ha dichiarato che il comportamento omosessuale maschile è più frequente nelle specie di uccelli poligami, dove il maschio ha anche rapporti con altre femmine e che il comportamento omosessuale femminile sarebbe più frequente nelle specie monogame, laddove è il maschio a prendersi cura dei piccoli.

Lo studioso con il suo team ha analizzato 93 specie di uccelli con attitudini omosessuali, le cui manifestazioni vanno dal contatto dei genitali alla scelta della convivenza, e ne ha rilevata una manifestazione pari al 5%, dimostrando inoltre, la correlazione tra l’organizzazione di un determinato gruppo e il comportamento omosessuale.

Secondo l’indagine in alcune specie non sono entrambi i partner che si occupano dei piccoli e quando è la femmina a occuparsi dei piccoli, il maschio ha la possibilità di relazionarsi con uccelli non solo del sesso opposto ma anche dello stesso sesso.

MacFarlane spiega che dietro i comportamenti degli uccelli si celano dei significati antropologici di organizzazioni dei gruppi.

Le attitudini omosessuali non farebbero altro che rafforzare la collaborazione e l’identità sociale del gruppo, aumentando l’aiuto reciproco nei periodi di difficoltà oltre che favorire la difesa del territorio.

Anche tra gli uccelli le relazioni sono alla base dell’organizzazione sociale, ma, non esistendo il pregiudizio, questi vivono con maggiore libertà.

martedì, novembre 16, 2010

Volo di oche al tramonto

Geese fly just after sunrise Wednesday, Sept. 22, 2010, the last day of summer, in Portland, Oregon. (AP Photo/Rick Bowmer)

ingranditela clickandoci sopra perché l'immagine di questo volo di oche al tramonto è bellissima.
L'ho presa da qui . Fateci un giro, ci sono foto spettacolari.

venerdì, novembre 12, 2010

tante anatre all'Oasi Lago Salso

moretta tabaccata

Marzaiole

germani reali

fischioni


alzavole

Se siete dalle parti di Foggia non mancate di visitare il diorama del Lago Salso presso il museo di storia naturale.
Il diorama permette di avere una comoda ed esaustiva visione della ricca avifauna costiera.
Il Lago Salso, è una zona umida di circa 550 ettari di canneto nei pressi di Manfredonia.
Un tempo l'area era nota come Daunia Risi, il nome nasceva dal progeto di trasformarla in risaia, progetto però mai realizzato.
Nel 1999 il Parco nazionale del Gargano ha recuperato l'area dandole il nome di Oasi Lago Salso.
Il Lago Salso a dispetto del nome, si caratterizza per le sue acque dolci, profonde fino a un metro e mezzo.
Come la maggior parte delle aree umide offre rifugio a molte specie di uccelli: anatre, alzavole, fischioni, germani reali, marzaiole, rare morette tabaccate e moriglioni, e di altre specie di volatili, tra cui va segnalata la presenza di falchi di palude, folaghe, gallinelle d'acqua, martin pescatori, pendolini, svassi, gru e Cavalieri d'Italia. Sono presenti anche varie specie di aironi (rossi e cinerini e occasionalmente anche aironi bianchi). Nel periodo autunnale e invernale è possibile osservare gli storni, il falco pellegrino e il falco di palude. Tra gli animali più interessanti da citare le oche (di passaggio), il falco pescatore, la spatola, il mignattaio, il basettino, l'aquila anatraia, l'albanella reale, la cicogna bianca, la cicogna nera, il fenicottero rosa e la gru. Le acque limacciose offrono poi rifugio a pesci di acqua dolce come cavedano, carpa, pesce gatto e tinca. La presenza di rettili è invece costituita da esemplari di biacco, cervone, natrice, saettone a cui si aggiungono esemplari di testuggine palustre, la biscia dal collare e la biscia tassellata. Mentre la fauna è caratterizzata anche dalla presenza di mammiferi quali la donnola, la faina, il tasso, il riccio comune, il toporagno d'acqua, la volpe e una volta anche la lontra.

lunedì, novembre 08, 2010

Le Oche del Campidoglio

Se le oche non fossero state sacre a Giunone oggi a Roma si si direbbe oui?
Estremizzando lo si potrebbe affermare!
La storia delle oche del Campidoglio è noto a tutti: le oche, ottimo animale da guardia, si misero a starnazzare furiosamente quando nottetempo un manipolo di Galli (uomini, non polli) stava per entrare ne Campidoglio assediato.Lo starnazzare avvertì del pericolo l'ex Console Marco Manlio e gli altri i romani assediati., che così poterono respingere l'attacco in attesa dei riforzi.

Roma - bassorilevo oche del Campidoglio custodito nel museo di Ostia Antica

Ma perché in una città assediata, ridotta alla fame le oche non erano state fatte arrosto, come tutti gli altri animali commestibili?
Perché erano sacre alla dea Giunone, e quindi intoccabili (come le vacche in India per gli indù).
Bella fortuna per le oche e per i romani!

Roma - fontatana di Giunone

Aggiornamento successivo al commento di Ross che ringrazio per le segnalazioni
Metto qua il video con la canzonincina dello Zecchino d'oro Le oche del campidoglio, in modo da dargli più visibilità.
A proposito di visibilità spero che lo possiate vedere tutti. Io, per esempio, dall'ufficio vedo solo una scritta in inglese che dice che su quella canzoncina infantile Sony ha dei diritti, quindi nisba oche del Campidoglio a ufo via Youtube.


Confesso che non sapevo neppure che esistesse.

Chi di voi è riuscito a vederla?

giovedì, novembre 04, 2010

In veneto le anatre tirano un sospiro di sollievo

L'altro giorno vi dice vo che con sorpresa avevo scoperto che le tartarughe insidiano le anatre, oggi scopro che in veneto le povere papere devono guardarsi da un nemico ben peggiore e relativamente nuovo: il pesce siluro.
Questo pesce mostruoso, che può arrivare anche a 2 metri di lunghezza e a 100 kg di peso, non è endemico dei nostri fiumi, il suo habitat naturale è un bel po' più a nord-est, nei grandi fiumi del nord Europa.
La sua comparsa nel fiume veneto Dese ha creato preoccupazione nella popolazione locale (province di Padova, Treviso e Venezia), infatti i pesci siluro si sono moltiplicati rapidamente e hanno iniziato ad attaccare tutte le altre specie, non solo ittiche! I siluri del Dese hanno fatto man bassa di carpe, tinche, anguille e perfino le anatre.
Correre ai ripari non è stato semplice, ci è voluta una maxi operazione congiunta della polizia provinciale e della federazione italiana pesca sportiva che ha portato alla cattura di venti esemplari tra cui un siluro di quasi due metri. Gli agenti e i pescatori hanno battuto il fiume per tutta la mattina con gli elettrostorditori per spingere i siluri verso la foce del fiume dove ad aspettarli c'erano una serie di reti rinforzate.
Se pensate che la descrizione sia esagerata... date un'occhiata a questa foto:

Non è relativa al fiume veneto, ma le dimensioni a cui arrivano questi bestioni sono evidenti!
Chissà cosa ne hanno fatto di tutti quei pesci, non so se siano buoni in padella. Forse qualche micio si sta ancora leccando i baffi?

martedì, novembre 02, 2010

Tartarughe vs anatre

Leggendo l'articolo che vi riporto qui sotto, ho scoperto che le tartarughe sono nemici naturali delle anatre.
Non riesco a capire in che modo le tartarughe minaccino l'esistenza delle anatre, magari qualche lettore del blog può illuminarci.
Intanto leggete l'articolo:

(AGI) - Perugia, 20 ott. - E' entrata in funzione, a Pian di Massiano di Perugia, la trappola per tartarughe d'acqua progettata dai tecnici della Provincia e ispirata ai modelli americani. Da qualche giorno il dispositivo viene sperimentato nel laghetto presso il percorso verde cittadino, dove e' stato collocato per catturare le numerose tartarughe presenti che costituiscono una minaccia per l'avifauna locale, composta prevalentemente da anatre. E sono gia' una trentina gli esemplari, dai 15 ai 25 centimetri di lunghezza, finiti 'in rete'. Si tratta di una sperimentazione messa in atto dai tecnici del Centro ittiogenico di Sant'Arcangelo, sotto la direzione dell'ittiologo Mauro Natali, su richiesta e in collaborazione con il Comune di Perugia che aveva ravvisato la necessita' di intervenire presso il laghetto dove un numero elevato di tartarughe d'acqua da tempo sta creando problemi alla tradizionale avifauna. Come spiega Natali, la 'Tarta trap' (due metri per uno), e' composta da un tubo galleggiante di plastica ed una rete metallica, che sfrutta il 'basking', ovvero il fenomeno per cui le tartarughe ricercano il sole per l'esigenza di termoregolarizzare il proprio corpo. La trappola e' stata appoggiata sul pelo dell'acqua e su di essa dunque risalgono gli animali quando sentono il bisogno di esporsi al sole. Ma una volta raggiunta la rete metallica, il dispositivo impedisce loro di poterne uscire, senza pero' arrecargli alcun danno. Gli esemplari catturati vengono poi trasferiti dai tecnici della Provincia, che periodicamente effettuano controlli sul posto, presso il Centro ittiogenico di Sant'Arcangelo dove esiste un rifugio, unico in Italia, per tartarughe d'acqua abbandonate. La trappola verra' tenuta in azione per circa un altro mese, fino cioe' a quando le testuggini entreranno in letargo, per poi tornare ad essere utilizzata a partire dalla prossima primavera. Si stima che siano alcune centinaia le tartarughe presenti nelle acque del laghetto di Pian di Massiano.(AGI) cli/pg/mld

fonte AGI.it

AGGIORNAMENTO: riporto qui il commento di Giorgio: "semplicemente perchè sono carnivore e riescono a mangiare i pulcini "

domenica, ottobre 31, 2010

la tigre e la papera

Per Halloween anche le papere si sono organizzate: costumino da tigre e secchiello a forma di zucca
e se volete sapere del perché alla vigilia di Ognisanti si usa intagliar le zucche e metterci dentro una fiammella leggete:

Un’antica leggenda irlandese racconta che Stingy Jack, un buono a nulla violento e beone, una vigilia di Ognissanti anziché andare in Chiesa a pregare per le anime dei defunti, si prese una sbronza colossale.

All’improvviso gli comparve il Diavolo, decisamente intenzionato a portarsi a casa l’animaccia di quel peccatore.

Ma poiché era un Diavolo abbastanza gentile, gli disse di esprimere un ultimo desiderio prima di finire tra le fiamme dell’Inferno.

Jack rispose che avrebbe voluto bere un ultimo bicchierino ma dato, che non aveva un soldo, chiese al Diavolo di tramutarsi in una monetina da 6 pence.

Il Diavolo acconsentì e una volta tramutato in soldino venne infilato da Jack nel suo portafoglio, che aveva una grande croce in filigrana d’argento ricamata sopra.

Ovviamente il Diavolo, grazie al sacro simbolo, rimase intrappolato.

Dopo una lunga, estenuante discussione, Satanasso accettò un patto: quello di rimandare di un anno esatto la morte di Stingy Jack in cambio della libertà.

Esattamente la sera della Vigilia di Ognissanti dell’anno dopo, il Diavolo si presentò all’appuntamento...



il prosiego è sul bellissimo blog di Mitì Vigliero dal quale l'ho tratta (grazie Mitì!)
Buon Halloween a tutti!

sabato, ottobre 30, 2010

Mamma mia, che paura!

Ma chi volete che si spaventi con questa graziosa paperina-vampiro della Lanco?
L'espressione giuliva di sempre prevale sui due canini che passano quasi inosservati.
Il mantello mi ricorda più Zorro che non un vampiro.
Insomma una papera da halloween ma solo per poppanti.

venerdì, ottobre 29, 2010

Cigni siberiani atterrano da sua maestà

L'arrivo anticipato dei cigni siberianio è guardato con preoccupazione dai sudditi di sua maestà. Infatti un’antica tradizione popolare dice che l’arrivo anticipato del cigni Bewick segnali l’inizio dell’inverno. Di un lungo e rigido inverno, come racconta il Telegraph.
Quest'anno poi i pennuti sono arrivati prima del solito, così gli inglesi si preparano a un'ondata di freddo polare.
Il cigno di Bewick è il più piccolo tra gli uccelli migratori, vive in Russia (dove si accoppia) e sverna in Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Cina e Giappone.
Il volo per sfuggire al rigore siberiano è lungo, i cigni volano per 2.5oo miglia.
Una prima pattuglia di otto Bewick ha toccato le coste britanniche, nelle prossime settimane saranno seguiti da circa 300 esemplari
Gli animali sono atterrati con una raffica di aria fredda proveniente dal Mar Artico, portandosi dietro il gelo: in molte zone del Regno Unito la temperatura si è repentinamente abbassata sotto lo zero. Il paese di Benson, vicino Wallingford in Oxfordshire, ha registrato la temperatura più bassa di -3,5° C nella notte di sabato.
L’anno scorso, i primi cigni atterrarono a metà novembre, ma erano in numero maggiore, segnarno l’inizio dell’inverno più freddo registrato da 31 anni.
Gli esperti hanno individuato i cigni come cigni Bewick, grazie alla macchia di colore giallo brillante nella parte superiore del becco.
I Bewick sono atterrati nella riserva naturale di Wildfowl e Wetlands Trust a Slimbridge, nel Gloucestershire. James Lee, il guardiano della riserva, ha spiegato che secondo i metereologi quest’inverno sarà freddo come lo scorso, e l’arrivo anticipato dei Bewick lo dimostra. Anzi, «potrebbe significare che stiamo entrando in un inverno ancora più freddo».

Speriamo che i cigni siberiani non vengano anche dalle nostre parti!

giovedì, ottobre 28, 2010

Le oche corrono a Brindisi Montagna

A Brindisi Montagna, in provincia di Potenza sabato 30 e domenica 31 ottobre 2010, si rinnova l'appuntamento con Le Giornate Medioevali.

Per due giorni il centro storico di Brindisi Montagna torna indietro nei secoli, il borgo antico rivive l'atmosfera di un tempo antico con armigeri, dame e cavalieri all'ombra del castello.
La rievocazione storica riporta la cittadina lucana al 1268 quando Guidone De Foresta fu investito del titolo di Primus Domini Brundusii De Montanea et Ansiae dal Re Carlo d'Angiò
Perché ne parlo qui?
Ma perché c'è una corsa delle oche!
eccovi la foto
se volete saperne di più guardate il filmato. Se fossi più vicina ci andrei, sembra carino!

martedì, ottobre 26, 2010

Tempo di zucche

Tempo di zucche.
C'è un piccolo paese nella Svizzera tedesca, di nome Seegräben, vicino al lago Pfäffikon, dove tutti gli anni si celebra questa decorativa cucurbitacea.
La zucca diventa ingrediente, materia prima, non solo di deliziose pietanze, ma anche di fantastiche rappresentazioni.
Nel 2008 il tema era lo zodiaco, nel 2009 gli organizzatori si sono sbizzarriti nel creare rappresentazioni davvero originali ispirate al mondo delle fiabe.
La papera nella foto qui sopra è realizzata con zucche e zucchette di vari colori.
Se la cosa vi incuriosisce e volete saperne di più andate a leggere l'interessante blog di Zirela dal quale ho tratto la notizia e la foto. Lì troverete molte belle foto (anche la carrozza di cenerentola interamente fatta di zucche), nonchè un po' di ricette a base di zucca .

sabato, ottobre 23, 2010

Dopo 2000 anni le oche tornano nel Campidoglio

Delle oche del Campidoglio (quelle autentiche) qui non vi ho ancora raccontato, rimedierò prossimamente.
Per il momento vi parlo del ritorno delle oche del Campidoglio, notizia letta recentemente sul Corriere.
Dal titolo pensavo a qualche manifestazione storica, qualche rievocazione con tanto di antichi romani con polpacci irsuti e banchetti di frittelle e di incensi.
Invece si tratta di una cosa seria.
Guardate il filmato e capirete



Le oche sono palloncini bianchi e arancioni, i becchi son di cartone. La protesta invece è vera, civile, originale e fantasiosa. Che si condividano o meno le posizioni dell'una o dell'altra parte rimane come dato di fatto.

giovedì, ottobre 21, 2010

La fiaba del Brutto Anatroccolo

Vi avevo gia parlato qui della fiaba del brutto Anatroccolo di Andersen, adesso godetevi questi 8 deliziosi minuti del filmato del 1939.
Trovo che la poesia di Disney sia insuperabile!


martedì, ottobre 19, 2010

Topper, Lola e i paperini

Dietro segnalazione di Ross (grazie Ross!) ho trovato questo articolo pubblicato dal Metro targato UK.
La foto è bellissima, così piccola non rende, ingranditela clickandoci sopra e osservate l'espressione del cavallo.

Metro titola Cavallo adotta famiglia di paperelle. Io mi chiedo se non sia stata piùttosto la famiglia ad adottare il cavallo per fini utilitaristici.

Ecco il testo originale in inglese, più sotto trovate la traduzione in italiano

And his neigh-bourhood watch service has proved a real life-saver for the new brood.

Champion horse Topper took the ducklings under his wing – well, hoof – after allowing their mother, Lola, to lay a dozen eggs in his stable.

He kept watch over them for a month before they hatched and then scared away foxes and dogs that got too close.

‘Far from being upset, Topper really likes his little duck family,’ said Kim Stevens, yard manager at the stables in Milland, West Sussex.

‘He was in and out of the stable all the time but every time he came back in, the first thing he did was look around to make sure they were still there.’

It is thought Lola moved in with Topper after her last lot of eggs were eaten by a fox. Before the new batch hatched, staff moved them to a safe corner of the straw so Topper, who was recently ridden to victory at the British Open Indoor Cross Country, did not accidentally squash them.

Now the wonder horse is facing up to empty-nest syndrome. Lola recently moved to a nearby pond, with the lucky ducklings trailing behind her.
fonte metro.uk
Per la versione in italiano ringrazio il blog Amami!
Topper, un cavallo da corsa, ha preso sotto la sua protezione 11 anatroccoli che ha visto nascere.

Infatti Lola, mamma anatra, ha deposto e covato le uova proprio nella stalla dove vive il campione.

Insieme alla sua coinquilina palmata, Topper ha fatto la guardia alle uova per un mese, finché non si sono schiuse e sono nati i pulcini che il cavallo ha protetto scacciando qualsiasi animale si avvicinasse troppo. Soprattutto volpi e cani.

“Topper adora gli anatroccoli e la loro mamma, credo che si senta un po’ parte della famigliola”, ha dichiarato Kim Stevens che lavora nell’allevamento di cavalli da corsa a Milland, in Inghilterra.

“Il cavallo entra ed esce dalla stalla continuamente e durante il periodo di cova la prima cosa che faceva quando rientrava era controllare l’angolo in cui c’era l’anatra, per vedere se fosse tutto a posto”.

Lola si è trasferita nella stalla di Topper dopo che aveva perso la maggior parte della nidiata precedente, mangiata da una volpe.

Purtroppo tra un po’ il campione, reduce dalla vittoria della British Open Indoor Cross Country, dovrà affrontare la sindrome del nido vuoto perché Lola e gli anatroccoli si trasferiranno presto in uno stagno vicino all’allevamento.

Se Topper dovesse cominciare a deprimersi, sarà necessario trovargli un’altra compagnia, probabilmente una capretta o un cagnolino.


Come commentava Ross, forse siamo un po' troppo portati ad attribuire pensieri e azioni "umane" al mondo animale, fa molto favola o ... Disney (avete presente Paperino & c.?)
Ma questa non è la prima storia che sento di un cavallo che fa amicizia con altri animali e che poi si intristisce una volta perso il compagno.
Credo che il cavallo goda della presenza delle papere, mentre la papera, a vederne il portamento, mi sembra più una bieca approfittatrice: le conveniva covare nella stalla, ma del cavallo gliene importava poco o nulla.
Andersen ci avrebbe scritto una fiaba: "il brutto cavallino"

lunedì, ottobre 18, 2010

La guerra alle anatre di Bardolino

Bardolino, un nome che ricorda un vino. Ma è anche quello di un paese sul lago di Garda. Un paese che ha dichiarato guerra alle anatre.
Anche a Bardolino, come in Val Brembana la popolazione dei germani è rienuta superiore a quella accettabile, così il comune ha dato il via libera alle coviglie (sorta di capanno sull'accqua) per «combattere la proliferazione delle anatidi».
Il fatto fa notizia in quanto i capanni per la caccia sono stati posizionati sul lago in modo tale che chi spara alle anatre spari verso la passeggiata e verso il transito delle barche.
Che sia una sorta di vendetta degli anatidi?

sabato, ottobre 16, 2010

Gara delle Oche a Treviso.

Dopo la sospensione dell'anno scorso a causa dei timori legati al virus dell'aviaria, torna quest'anno a Treviso la tadizionale Gara delle Oche.
La corsa detta Ocalonga si svolge questo fine settimana sulle mura della città

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