mercoledì, settembre 29, 2010

ad Agios Nikolaos le oche non ballano il sirtaki

E dopo le foto dei due post precedenti pubblico molto volentieri quelle che mi ha mandato Semola



ecco cosa scrive:


Ti allego due foto delle oche cretesi di Agios Nikolaos.
Stanno spesso sul porticciolo .. poi ho capito perchè. A Creta c'è una siccità incredibile e loro hanno sete.
Io la sera, di nascosto dai proprietari di barche, portavo una ciotola e aprivo il rubinetto dellle fontanelle usate per lavare le barche.
Non ti dico quanto bevevano. Le ultime sere mi aspettavano con ansia accompagnandomi fino alla fontanella.
Chissà ora chi le disseterà.
Aggiornamento dopo il commento di Semola:
Avevo ricevuto le foto a inizio settembre, quando non avevo accesso alla mia posta, così poi, nel mucchio di e-mail ricevute, mi ero dimenticata di rispondere, e come minimo ringraziare. Poi a un gentile promemoria del buon Semola mi si è accesa la lampadina e sono corsa a pubblicare le foto (che mi piacciono molto, con la luce e i colori tipici della Grecia che mi ricordo) in un post estremamente... conciso, meglio poche parole -ho pensato- piuttosto che aspettare ancora a metterle sul blog.
Ringrazio adesso Semola per averle volute condividere e per averci raccontato delle papere di Agios Nikolaos. Sono sempre molto colpita quando qualcuno vedendo una papera, anche a centinaia di km da casa, pensa a Mondopapera.
Chissà dove vanno a bere le papere adesso.

martedì, settembre 28, 2010

Moria di anatre al Palazzo Ducale di Parma


Secondo alcuni testimoni il primo cadavere piumato è affiorato una decina di giorni fa. Ma è stato ieri pomeriggio, dopo il ritrovamento di ben cinque anatre senza vita, che è scattato l’allarme epidemia al Parco Ducale. E sette erano già morte nei giorni scorsi. Ancora non è chiara la causa dei decessi ma stando ad una prima ricostruzione degli esperti della Lipu si tratterebbe di una forma virale di botulino, totalmente innocua per gli esseri umani ma micidiale per volatili e pesci che popolano le acque del gioiello verde di Parma.
Il macabro rinvenimento è avvenuto poco dopo le 17.30 quando un gruppo di passanti ha notato i pennuti galleggiare inermi nel lerciume del lago. Già, perché a causa dell’insolita corrente dovuta alle raffiche di vento che si sono abbattute sul laghetto per buona parte del pomeriggio, una mini marea di fanghiglia schiumosa si è radunata accanto a una sponda trascinando con sé anche i cadaveri delle anatre.
Una scena che ha suscitato non poco scompiglio tra gli avventori del parco che hanno immediatamente allertato la polizia municipale.
Il primo a giungere sul posto, insieme a un agente, è stato Mario Pedrelli, delegato della Lipu di Parma. Camicia sgargiante e piglio esperto di chi conosce la natura e i suoi mali, Pedrelli ha immediatamente esaminato la situazione sotto agli sguardi attoniti dei presenti.
Poi ha delicatamente raccolto una delle anatre in agonia accasciata lungo il bordo del lago per eseguire gli esami necessari a individuare le cause del malessere. «Bisogna attendere l’esito degli accertamenti che verranno effettuati dall’Ausl per averne la certezza assoluta, ma credo proprio si tratti di botulino».
Pedrelli sembra nutrire pochi dubbi sull'origine della «strage». «Non c'è nessun pericolo di contagio per l’uomo ma è altamente rischioso per la fauna del lago». «Si tratta di un fenomeno molto comune specialmente nei mesi estivi quando, complice l’innalzamento della temperatura, aumenta il proliferare dei batteri nelle acque stagnanti» - ha proseguito il delegato della Lipu. «E' probabile che alcune anatre abbiano contratto il virus in alcune pozze d’acqua decisamente più ridotte - ha ipotizzato ancora Pedrelli - per poi fare ritorno nel lago e contagiare anche le altre». Stando alla spiegazione dell’esperto, il botulino «consuma questa specie fino allo stremo delle forze, tant'è che molte di loro affogano perché non riescono più neppure a sollevare il becco dall’acqua».
«I batteri generati dai loro corpi in decomposizione vengono mangiati dalle altre anatre ed è così che si diffonde la malattia».
E allora che fare per arginare il fenomeno? «Nel caso si tratti effettivamente di botulino è necessario depurare immediatamente le acque - ha concluso l’uomo - e generare un riflusso continuo di modo da evitare lo stagnamento».
E mentre si attende l’esito degli esami per individuare il virus killer, c'è anche chi si lamenta per «l'indifferenza collettiva nei confronti di questo specchio d’acqua». Si tratta di Ahmed Faisal, 40enne indiano, uno dei visitatori post-lavoro. «Vengo qui tutti i giorni - ha raccontato Ahmed - e trovo sia uno dei luoghi più belli della città. E' un peccato però che venga curato troppo poco: sono stato io a vedere la prima anatra morta dieci giorni fa e per tutto questo tempo nessuno ha fatto nulla per capire cosa fosse accaduto».
fonte Chiara Pozzati - Gazzetta di Parma

giovedì, settembre 23, 2010

I francesi e la sicurezza alimentare delle anatre

I francesi amano le anatre?

A me pare un amore molto interessato.
Ecco cosa ha pubblicato Euronews il 20 settembre

Chissà che cosa ne pensano le anatre, della battaglia che il dipartimento francese del Gers si appresta a combattere in nome loro. Anzi, in nome della loro sicurezza alimentare.
Questa regione sudoccidentale del paese è rinomata per la produzione del foie gras, che si ottiene ingozzando le anatre di mais. E le sementi OGM, da queste parti come nel resto della Francia, proprio non piacciono.
Inevitabile lo scontro con il commissario europeo alla Salute, il maltese John Dalli, già soprannominato dai suoi critici “commissario agli OGM”.
Il consiglio del Gers vuole ricorrere davanti alla Corte europea di giustizia contro la decisione della Commissione del 28 luglio scorso: quando ha autorizzato l’importazione nell’Unione di cinque varietà di mais transgenico destinato al consumo, umano e animale.
In realtà, Dalli ha anche proposto ai Ventisette di decidere autonomamente se autorizzare o proibire le sementi transgeniche nei rispettivi confini nazionali. Un’idea che però trova contraria la Francia, convinta che danneggi la politica comune.


l'immagine qui arriva della zona di Gers, dove si tengono stages sulla preparazione di questo delizioso volatile

"Stage foie gras visite marché Samatan Gimont découpe de canard gras Gers"

Nous vous proposons de venir vous initier à la découpe du canard gras et à la préparation de son foie gras selon la méthode gersoise.Cathy vous apprendra à débiter tous les morceaux du canard afin de pouvoir préparer vos confits mais
également à préparer votre foie gras cuit ou mi cuit.Elle vous révèlera la façon
dont les premiers gascons ont fait le foie gras mi cuit en terrine.

Le séjour se
déroule sur 2 journées, Le séjour comprend:

  • 1 nuits aux Chambres du Moulin
    d’Encor
  • 1 petits déjeuners- Le cours de cuisine-
  • visite du marché-
  • 1 dîners gastronomiques-
  • 2 déjeuners-
  • 1 canard entier et son foie gras préparés par stagiaire-
  • Les bocaux-
  • Gants et tablier.


280€ pour une personne avec 1 canard préparés

400€ Pour un couple avec 2 canards préparés

domenica, settembre 05, 2010

paper sposi morbidoni

Per una sposa di fine estate spiritosa ecco un'idea da piazzare in cima alla torta
due morbidissime papere di lattice
Osservate le ciglia e la coroncina della sposa: semplicemente fantastiche!
E lui che aria da viveur finito lì per sbaglio. Chiassà perché mi viene in mente il
Vecchio frack, non resisto, la inserisco qui



le papere sono in vendita qui

mercoledì, settembre 01, 2010

In Val Brembana non amano i germani

Mi ero messa da parte, dimenticandomela, una notizia letta sull'Eco di Bergamo qualche mese fa.
Ecco di cosa si tratta:
Il WWF e i pescatori della Val Brembana cono concordi nel dire che è necessario rimuovere dall'avifauna locale alcune specie introdotte dall'uomo o anche arrivate spontaneamente.
Tra queste ci sono le Anatre germanate e le Oche pechinesi
Secondo i pescatori queste papere sono «ladre» di trote.

Wwf e pescatori sono d’accordo: l’ecosistema dei nostri fiumi ultimamente si è modificato e occorre intervenire per evitare ulteriori danni.
Nel Brembo e nel Serio abbondano le anatre germanate, concorrenti dei «pescatori», dato che si cibano di uova di trota.
In Valle Brembana se ne trovano soprattutto a San Giovanni Bianco e a San Pellegrino, complici gli abitanti del luogo che danno da mangiare alle papere.
Erano diventate talmente tante che qualche anno fa il Comune di San Pellegrino vietò alla popolazione di cibarle, con la motivazione che erano talmente tante che alcune raggiungevano l’ex-statale costituendo un pericolo per la viabilità.
Ma il provvedimento non è riuscito a diminuire le colonie, sempre numerose soprattutto nei pressi del ponte Vecchio.

Insomm, in Val Brembana sembra proprio che abbiano dichiarato guerra alle anatre, almeno a leggere l'Eco di Bergamo.

Troveremo vasta offerta di anatra arrosto nei ristoranti della Val Brembana?

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