domenica, settembre 28, 2008

Papere in hotel (2)

Questa vignetta è il prosieguo di quella che ho pubblicato qui (leggetela, se volete capira il senso di questa di oggi).
E devo dirvi che un po' mi fa rodere.
Eh sì.
Pochi giorni dopo la pubblicazione della prima striscia sono andata per lavoro a Zurigo. Quando ci siamo trovati a cena, tutti i miei colleghi parlavano della paperella gialla che stava nel proprio bagno.
Ohibò, forse che mi era sfuggita alla vista una rubbaduck amorevolmente piazzata dagli attenti gestori del Movenpick sopra la MIA vasca da bagno?
Al mio ritorno in albergo ho ispezionato doviziosamente ogni angolo del mio bagno: neppure l'ombra di una paperina!!!
Ero l'unica a non avere la paperella regolamentare, proprio io, una collezionista di papere. Un vero affronto!!!

giovedì, settembre 25, 2008

Meglio le papere dei satelliti!


90 papere congelate sotto i ghiacci della Groenlandia. Riusciranno le nostre eroine ad approdare sulle sponde del Canada?
Dietro segnalazione dell'impareggiabile Ross di Attaccabottone riporto questa paperesca e gelida notiziola ripresa pari pari da Repubblica di ieri:

ROMA - Osservazioni satellitari più sofisticate, strumenti più precisi, tecnologie più affidabili. I climatologi in questi anni hanno avuto a disposizione strumenti sempre più efficaci, ma alla fine a svelare le dinamiche con cui si vanno sciogliendo i ghiacci perenni della Groenlandia potrebbero essere delle banali paperelle di gomma, tali e quali a quelle che i bambini usano nella vasca da bagno.

A scommettere su questo metodo di ricerca quanto mai poco ortodosso è Alberto Behar, un ingegnere del Jet Propulsion Laboratory della Nasa dove progetta robottini per l'esplorazione di pianeti lontani. Nei mesi scorsi si è recato sul ghiacciaio Jakobshavn, lo stesso dal quale si ritiene si sia a suo tempo staccato l'iceberg responsabile del naufragio del Titanic. In una delle fenditure che il riscaldamento globale sta provocando nel ghiaccio, Behar ha lasciato cadere novanta paperelle di gomma. Su ognuna ha fatto stampare in tre lingue il messaggio "Esperimento scientifico - Ricompensa", e un indirizzo di posta elettronica a cui rivolgersi per riconsegnarle.

In queste prime settimane non si è ancora fatto vivo nessuno. "Ma non è che siano zone dove va a spasso molta gente", scherza Behar. A lui ovviamente non interessa tanto tornare in possesso delle paperelle, quanto sapere esattamente dove sono state ritrovate. Capirne il percorso potrebbe fornire infatti elementi essenziali nella comprensione di come lo scioglimento dei ghiacci artici influenzerà un eventuale innalzamento del livello del mare. Secondo i calcoli dell'ingegnere, i giocattoli di gomma dopo essere stati risucchiati nelle strette voragini che si aprono sulla superficie del ghiacciaio e dove scorre l'acqua che si forma in seguito allo scioglimento, dovrebbero ricomparire da qualche parte nella Baia di Baffin, al largo delle coste nordorientali del Canada.

Ma il meccanismo esatto con cui questa specie di fiumi carsici scavati nel ghiacciaio contribuiscono a minarlo, spingendolo piano piano a staccarsi dalla terra e ad andare verso il mare, sono ancora sconosciuti. Con un'intuizione che ricorda il Viaggio al centro della terra di Jules Verne (i protagonisti del romanzo si calavano nelle viscere della terra in Islanda per sbucarne fuori a Stromboli), l'idea è quella di capire il percorso esatto delle fenditure. Ovviamente le paperelle potrebbero dare solo un'indicazione di massima, ma Behar nel crepaccio insieme ai giocattoli di gomma ha fatto calare anche una speciale sonda con un trasmettitore gps in grado di fornire informazioni (velocità, accelerazioni, temperature attraversate) sul centro del ghiacciaio.

L'esperimento portato avanti dall'ingegnere della Nasa rientra negli sforzi lanciati dal Consiglio Artico, la federazione che unisce tutti i paesi che si affacciano sul circolo polare, per produrre studi il più accurati possibile su quanto sta accadendo in Groenlandia in vista della conferenza internazionale sui cambiamenti climatici in programma a Copenaghen a fine 2009. Il dibattito nella comunità scientifica su come, quando e quanto si scioglieranno i ghiacci e con quali effetti sull'innalzamento degli oceani è infatti quanto mai serrato. Un confronto che Eric Rignot, un collega di Behar anche lui coinvolto nel progetto, sintetizza così: "E' troppo presto per sperare che la situazione si stabilizzi". "Allo stesso modo - aggiunge - non siamo ancora in grado di prevedere un collasso catastrofico, ma di certo la situazione è molto più critica di quanto chiunque potesse immaginare appena cinque anni fa".
Ebbesmayer docet, eh?
Rimango in attesa di notizie sui ritrovamenti
N.B. L'oceanografo Curtis Ebbesmeyer studia da anni i percorsi delle paperine che nel 1992 si persero nell'oceano

martedì, settembre 16, 2008

Per la serie "chi fa il bagno con la paperella?"


Ebbene sì, lo confesso, faccio parte della nutrita schiera degli strip-addicted, i drogati della striscia quotidiana. Se passa la mezzanotte e sono davanti al PC non resisto: corro sul sito di Eriadan per vedere la vignetta del giorno.
Quando ho visto questa non ho resistito, DOVEVO pubblicarla qui nella serie del bagno con le papere.
Dovrò farmi dire da Eriadan il nome dell'albergo di Edinburgo che fornisce papere per il bagno!
Intanto fatevi un giro sul sito del mio stripper preferito, clickate su leggi dall'inizio, vi assicuro che ne vale la pena.

giovedì, settembre 11, 2008

Paperina fa rima con beneficenza

Ho parlato più volte delle corse di papere legate alla raccolta fondi, in tutto il mondo anglosassone è infatti molto comune trovare migliaia di rubbaduck che si sfidano in corse all'ultimo papero lungo corsi d'acqua più o meno celebri.
Senz'altro il fiume più famoso percorso dalle gialle nuotatrici è il Tamigi.Il 31 agosto scorso 250.000 paperelle di gomma hanno invaso le acque del fiume inglese nella consueta sfida presso Hampton Court Palace, battendo così il record del 2007, quando erano state varate solo 165.000 papere gialle (la Great British Duck Race vuole entrare nel Guinness dei primati tra le corse di papere per beneficienza)

Come potete vedere dalle foto i palmipedi gommosi quest'anno erano invece di un inusuale colore azzurro. A cosa si deve questo colore insolito? Alle papere portoghesi. Infatti l'anno passato erano state gettate di frodo nel Tamigi anche papere non regolarmente iscritte alla corsa.
Ho spulciato un po' di foto di quest'anno alla ricerca di paperine portoghesi di un giallo squillante, sono certa che chi se le era messe in tasca non ha resistito all'impulso di gettarle in acqua, in mezzo a quelle azzurre. Cercatele anche voi! (quelle grandi non gareggiavano, ma erano papere ufficiali)

mercoledì, settembre 10, 2008

paperradio 2

Questa povera papera prona è in realtà una radio.
Ehm... stenderei un velo pietoso sull'estetica dell'oggetto.
Se proprio dovessi procurarmi una radio paperosa sceglierei questa

venerdì, settembre 05, 2008

Le oche non son pecore

Le oche non son pecore.
L'affermazione pare ovvia. Ma a volte la gente si dimentica che le oche non sono miti e inermi, le oche possono essere ottimi animali da guardia, e quindi avere uno spiccato senso della difesa del proprio territorio arrivando anche ad aggredire gli intrusi. Insomma le oche non si limitano solo a starnazzare (vedi le oche del campidoglio), quando qualcosa non garba loro, le pennute attaccano a colpi d'ali e di becco.
Guardate un po' questo filmato dove un'oca canadese non si perita a prendersela con un cane e il suo umano su una barca.

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