mercoledì, agosto 24, 2011

Undici anatroccoli adottati dai pescatori


La notizia è di inizio mese, ma è così carina che ve la riporto anche se non è "fresca di giornata,

Li si vede sguazzare con la mamma e il papà, nello specchio d’acqua antistante il molo, dinanzi agli occhi dei loro “padrini”, alias i pescatori della cooperativa del Masuccio Salernitano, e ai volti incuriositi di cittadini a passeggio. Così, gli undici anatroccoli, più noti come le “paperelle del Masuccio”, trotterellando e nuotando insieme ai genitori, battezzati Cico e Cip, hanno conquistato la “gente di mare” di Salerno e non solo. La nuova attrattiva, made in nature, del molo salernitano, è nata da un’avvincente favola che ha per protagonisti i paperotti e per eroi i pescatori.

A raccontare la storia della famiglia di pennuti approdata al Masuccio Salernitano, Vincenzo D’Amato, detto “Scarpalonga”, insieme agli altri pescatori della cooperativa che si prende cura delle anatre: “Mesi fa trovammo un’anatra sanguinante che curammo e salvammo da morte certa – spiegano in coro – Al volatile femmina che chiamammo Cip, offrivamo frutta e ortaggi che, però, l’anatra consumava solo di nascosto, di notte”. Dopo aver conquistato la fiducia della pennuta, i pescatori le regalarono anche un marito, portando al molo Cico. “Cico scappò e salvai anche lui che, finito sugli scogli, era debole e denutrito – spiega D’Amato – poi, evidentemente, è scoppiato l’amore tra le due anatre e un giorno, tra i cespugli, abbiamo trovato le uova da cui sono nati gli anatroccoli che nutriamo e proteggiamo con i denti da persone che vorrebbero cuocerli nel forno e mangiarli”, assicura il pescatore.

Lo stesso D’Amato, inoltre, rivolge il suo appello ai veterinari di buona volontà: “Ci occorre qualcuno che visiti gli anatroccoli per controllare che stiano bene: speriamo che qualche veterinario venga a farci visita al molo”. Allestendo una pedana di legno con un ombrellone, delle ciotole ed un cestino per le offerte degli amanti dei volatili, dunque, la cooperativa di pescatori si prende cura della famiglia di anatre che, tra una nuotata e l’altra, è diventata la mascotte del molo Masuccio Salernitano.

l'articolo è ripreso da Salernotoday, l'articolo è di Marilia Parente

venerdì, agosto 19, 2011

La pappa è mia!

Le beccate delle anatre non sono di certo piacevoli, specie per un cuccioletto, ma questo impavido tombolotto, sprezzante del pericolo, difende la sua ciotola dalla voracità del gruppo delle pennute

lunedì, agosto 15, 2011

girando per la città deserta

Girando per la città deserta mi sono imbattuta in questa insegna:

è un ristorante con le saracinesche abbassate. Non c'è nemmeno uno straccio di cartello "chiusi per ferie".

sabato, agosto 13, 2011

ancora Rossina Martina

La notizia ve l'avevo già data qui, perché allora torno a parlarne?
Perché questa foto mi fa troppo ridere.
Guardate l'espressione esagitata dell'umano in netto contrasto con l'aplomb annoiato dell'oca.
Ma soprattutto notate le sagome che segnano il traguardo.



Piaciute le paperine?

mercoledì, agosto 10, 2011

martedì, agosto 09, 2011

Rossina Martina, l'oca vincitrice

Il 31 luglio si è corsa a Polaveno la 25° edizione del locale Palio delle Oche.
Nella foto qui sotto potete vedere Rossina Martina, l'oca vincitrice, e il suo "cavaliere senza penne"

venerdì, agosto 05, 2011

Papera borseggiatrice

Oggigiorno non ci si può proprio più fidare di nessuno!

lunedì, agosto 01, 2011

Le Oche Selvagge

A Egna le Oche Selvagge non hanno né piume, né penne, ma casco, imbottiture, mazza e pattini da ghiaccio.

Le Oche Selvagge sono la locale squadra di hokey su ghiaccio che prende il nome dalla zona dove sorgeva il vecchio palaghiaccio: il “Prà delle oche” a Egna
il loro simbolo è quest'oca cattivella
e questi sono loro, peccato che non si riesca a vedere il frontale del casco

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