mercoledì, gennaio 28, 2009

Uova di papera che tardano a schiudersi

Mi sento un po' una copiona, una specie di sanguisuga che succhia dai blog altrui, ma sono certa che Erica e Ross non se la prenderanno...e poi si parla pur sempre di papere!
Ecco di cosa si tratta: Erica dall'Indonesia ha lanciato dal suo blog un blog un SOS Oche che riporto nel virgolettato qui sotto:

Vi chiedo aiuto, se qualcuno sa darmelo... Roberto mi ha chiamato ora per dirmi che le uova delle sue oche stranamente non si stanno schiudendo...Dice che le povere oche sono li' che covano e covano ma secondo lui le uova dovrebbero essersi gia' schiuse visto che e' almeno dal 28 dicembre che stanno covando.
Mi ha detto che le poverine sembrano a pezzi, che mangiano poco e non si muovono quasi mai dal nido, insomma sono stressate!Uff non sappiamo come fare e mi dispiache che le oche soffrano per colpa nostra... Vorremmo provare a guardare le uova in controluce per vedere se sono state fecondate ma non si arrabbieranno se gliele portiamo via? e poi se non fossero fecondate? se gliele togliamo magari poi ci restano male?S.O.S. se qualcuno a qualche idea si faccia avanti perfavore!!
Poco dopo arriva la risposta di Ross, l'esperta di papere vere, quelle in piume ed ossa!
E siccome da qui passano anche tanti alla ricerca di informazioni sulle papere vere, credo che la risposta di Ross possa essere utile a molti (indimenticabile la storia di quelli ch, dopo aver letto distrattamente un mio post ,hanno messo nell'acqua le uova VERE).





Personalmente trovo che il commento lasciato dall'esperta ocologa sia molto interessante. Eccolo:
Ross ha detto... Ciao Erica, ho visto il tuo commento da me e il tuo accorato appello qui. Adoro le oche e un po' di esperienza con loro me la sono fatta, perciò provo a darti qualche consiglio. Le uova d'oca impiegano circa un mese per schiudersi, perciò se la cova è iniziata il 28 dicembre questo dovrebbe essere proprio il momento giusto per la nascita dei piccoli.
In genere quando si avvicina l'ora della schiusa i genitori danno segni di nervosismo e diventano più aggressivi del solito (in particolare il maschio, che si stabilisce accanto al nido a protezione costante di moglie e figli).
Come prima cosa quindi io vi proporrei di tenere d'occhio i vostri animali, con discrezione e senza disturbarli, per captare questi segnali.Anche se avete il dubbio che le uova non siano fecondate, per sicurezza conviene pazientare ancora qualche
giorno prima di controllarle o di toglierle alla mamma.

Se entro un tempo ragionevole non accade nulla però è inutile continuare ad aspettare. Bisognerà allora convincere l'oca a mollare le uova e a sloggiare dal nido, perchè più ci rimane più si indebolisce. Sicuramente si arrabbierà e nell'immediato ci resterà male, e anche voi potreste esserne un po' dispiaciuti, ma dovete insistere. Una volta che non troverà più uova da accudire, si dimenticherà della questione, recupererà in fretta le forze e tornerà alla vita di sempre.
Le oche purtroppo non sono delle buone covatrici: come avete notato vivono questo compito con grande stress e si stancano facilmente. Inoltre, muovendosi poco dal nido, non riescono a tenere il piumaggio pulito in modo ottimale e rischiano anche di prendere dei parassiti (soprattutto se fa molto caldo).Comunque vada questa covata, per quelle future vi consiglio -dopo esservi assicurati che gli animali si siano accoppiati regolarmente e che quindi la fecondazione sia presumibilmente avvenuta- di raccogliere le uova man mano che vengono deposte, senza aspettare che la femmina manifesti l'intenzione di covarle, e di affidarle poi a una gallina o di farle schiudere in incubatrice.
Generalmente con questo trucco le probabilità che la nascita vada a buon fine sono alte. C'è il rischio che così i genitori non riconoscano i nuovi nati come "piume delle loro piume" e che li rifiutino, ma questo non è un problema insormontabile.
I piccoli di oca, se costretti, se la sanno cavare bene anche da soli e imparano a mangiare, a pulirsi e a badare a loro stessi senza troppe difficoltà. L'importante è assicurarsi che per le prime due o tre settimane non prendano freddo, in particolare di notte.Spero di esservi stata utile.Mi fai sapere poi come va a finire? :)Saluti a voi e starnazzi di incoraggiamento ai vostri amici piumati



Brava Ross! Aspettiamo notizie della covata indonesiana.

lunedì, gennaio 26, 2009

Paperina estetista

L'impavida paperina si dedica alla "pulizia del viso"

giovedì, gennaio 22, 2009

Papere agghindate

"Ehi pollastrelle, non ve l'hanno detto che il carnevale è finito?"
"Ragazze, non giratevi, è tutta invidia la sua!"

Poppapera, la papera POP

Dopo Marylin e Liz anche lei ha il suo ritratto pop: la papera!

In seguito al commento di Ross aggiungo questa nota:
Titolo originale dell'opera: Pop Art Ducky
autore: Anthony Matos

sabato, gennaio 17, 2009

Bagno con la papera


Un vero Duck-lover non può che attrezzarsi così:
  • accappatoio giallo papera
  • cuffietta per la doccia gialla con occhietti e becco
  • paperina gialla da far galleggiare nella vasca
Anche se poi il risultato non sembra entusiasmare.
Probabilmente il soggetto fotografato non era il duck-lover, ma un modello occasionale poco convinto.

mercoledì, gennaio 14, 2009

I tredici orfanelli

Gli altri cinque non si vedono, gli otto paperini della foto sono tutti fratellini. Prima di rimanere orfani vivevano liberi, allo stato selvatico. Dopo la scomparsa della loro mamma sono stati affidati alle cure del St. Tiggywinkles Wildlife Hospital. Una clinica molto particolare dove vengono curati solo animali selvatici. Si trova in Inghilterra, nel Buckinghamshire.
Vale veramente la pena di fare un giro sul sito della clinica, in particolare vi consiglio la pagina dedicata a Rupert, il piccolo Bambi nato prematuro.
Qui sotto potete vedere un altro paziente del Tiggys, è Goozle, la papera zoppa con la sua zampetta ingessata



domenica, gennaio 11, 2009

Camminare con i piedi a papera


Se qualcuno un giorno vi osasse criticarvi perché camminate con i "piedi a papera" obbligatelo a regalarvi immediatamente queste stupende ciabatte di gomma.
Non trovate anche voi che gli occhietti strabici siano un tocco magistrale?

P.S. vi risparmio la fatica di chiedermi dove si comprano: le trovate qui

sabato, gennaio 10, 2009

Dove posso trovare paperine gialle?

In tanti mi chiedete dove si possono acquistare papere di gomma, così vi segnalo che in questi giorni sono in vendita 20 papere da bagno a circa € 15 .
19 sono gialle e una è nera.

Se vi piacciono le potete trovare nei negozi di Imaginarium (qui la lista dei negozi) o anche in rete Si chiamano "Glu-glu 20 Quackitos"

venerdì, gennaio 09, 2009

papere sotto la neve




foto gentilmente concessa dalla mia amica Barbara (collezionista di rane)
Le papere del laghetto dei giardini pubblici di Milano non erano molto liete della neve che da 30 ore continuava a cadere dal cielo.
Se ne stavano immobili a galleggiare sull'acqua, evitavano ogni movimento superfluo che avrebbe causato inutile dispersione di calore.

mercoledì, gennaio 07, 2009

Papere rapite dal KGB?

Ecco una notiziola fresca fresca (o meglio gelida gelida) appena letta sul Corriere online. Ve la riporto pari pari.
Di queste papere avevo già parlato a settembre qui
Ma a ben cercare la notizia è meno fresca di quanto si potesse pensare, infatti già a dicembre ne parlavano l'australiano Herald Sun , Scientific American , il Guardian , la BBC (lettura consigliata) e tanti altri.
Nella foto qui sopra potete vedere una delle VERE papere scomparse, è infatti completa di etichetta recante l'e-mail di Behar e la notizia della ricompensa.
Le papere messe a corredo dell'articolo del Corriere non sono mai state in Groenlandia, con quegli occhialini da sole sembrano provenire dalla Florida!
Ecco il pezzo dal sito del Corriere

Le papere erano attrezzate con sensori elettronici per studiare i ghiacciai

La Nasa cerca 90 anatre sparite

Liberate in mare in Groenlandia, qualcuno ipotizza che siano state catturate dai vascelli-spia russi


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Novanta anatroccoli sono scomparsi nelle acque in cui si getta il colossale ghiacciaio di Jakobshaven, in Groenlandia, lo stesso da cui si staccò l'iceberg che affondò il Titanic. E anche la loro sorte, proprio come quella del Titanic 97 anni fa, è diventata un enigma. C'è perfino chi pensa che possano averli rapiti i russi, le spie eredi del Kgb. Perché anche se sono gialli e paffuti, con il becco arancione e gli occhioni spalancati, i 90 piccoli palmipedi non respirano: sono fatti di gomma, non di piume, e al posto del cuore vero ne hanno uno elettronico fabbricato per loro dalla Nasa, l'ente spaziale americano. Che li ha costruiti e poi «liberati » in mare e sotto la banchisa (era metà settembre, quasi 4 mesi fa) per studiare il cambiamento del clima, i movimenti dei ghiacciai, il flusso delle correnti sottomarine: ma da allora zero, silenzio totale. Neppure un «bip» dai rilevatori satellitari montati su tutte le alucce. «È così, gli anatroccoli non si sono più fatti sentire», ha detto sconsolato alla Bbc Alberto Behar, lo studioso esperto di robotica che ha seguito per la Nasa tutto il progetto, e che a suo tempo ha lavorato anche ai progetti per le esplorazioni su Marte. Il suo nome e il suo indirizzo di email sono stampigliati sul fianco di ognuno degli animaletti, insieme con la parola «lauta ricompensa» tradotta in tre lingue. Però nessuno ha risposto, nessuno ha scritto. «Certo — ha detto ancora Behar — da quelle parti non passa molta gente, ma qualche segnale lo aspettavamo...».

L'ipotesi più ragionevole: le correnti subglaciali troppo forti, o la glaciazione quest'anno tanto rapida quanto ritardata, possono aver distrutto, imprigionato o disperso chissà dove quelle minuscole sagome, che a vederle così sono precise ai giocattoli con cui i bambini giocano nella vasca da bagno. Ma il fatto è che, insieme con loro, sembra scomparso e ammutolito anche uno strumento più sofisticato fabbricato dallo stesso Behar: chiamato «Esploratore dei mulinelli» perché si addentra in certi gorghi (i «mulinelli», appunto) che risucchiano enormi quantità d'acqua sotto la banchisa, era grande come un pallone da football e aveva antenne, batterie al litio, sensori, e un rilevatore satellitare; «liberato» a settembre, come gli anatroccoli, avrebbe dovuto inviare dei segnali regolari, ma come gli anatroccoli ha taciuto. Sempre. E non si sa dove sia. Così, da un blog all'altro, qualcuno si è ricordato che intorno alla Groenlandia compaiono spesso quei pescherecci russi che portano antenne, oltre che reti, e sembrano più attenti ai bipedi sulla terraferma che ai pinnuti in mare. Lassù compaiono anche dei sommergibili, sempre russi. Da cui l'ipotesi romanzesca: e se i russi avessero «catturato » gli anatroccoli per studiarli, o perché temevano che servissero a spiare proprio loro? A Ilulissat (traduzione esquimese di Jakobshaven), il villaggio di 4.500 abitanti che sta allo sbocco del ghiacciaio, e che è meta di avventurosi da tutto il mondo, si scherza già su certi strani turisti con i capelli a spazzola, magari della Cia o magari del Kgb. Intanto il ghiacciaio che ha divorato gli anatroccoli, ignaro di tutto, continua a sciogliersi a una velocità quadrupla rispetto a 100 anni fa, e a spostarsi: 20-25 metri al giorno, il più «veloce» sulla Terra, e neppure la Nasa riesce a stargli dietro.

Luigi Offeddu
07 gennaio 2009

martedì, gennaio 06, 2009

La Befana vien di notte...

Non credete più alla Befana?
Fate male!
Io ci credo, così nella calza trovo sempre qualcosa.
In una calza così paperosa cosa avrei mai potuto trovare stamattina?
Ovviamente delle papere! Queste paperine magnetiche sono veramente belline.
Al contraro di quelle che si trovano comunenmente in commercio che hanno il magnate sotto (con il risultato di avere delle papere perpendicolari alle pareti del frigo) queste microscopiche e sorridenti paperine hanno il magnete DIETRO, così possono fare la loro bella figura attaccate alle pareti del frigo.
Se le mie parole vi hanno confuso le idee anziché chiarirvele, andate tra un po' a far visita alla mia collezione, trovere foto esplicative. Come diceva quella pubblicità: un'immagine vale più di mille parole!

lunedì, gennaio 05, 2009

L'Epifania tutte le papere si porta via?

E' vero, l'ho già usata, ma mi piace troppo!

Così anche quest'anno l'appendo al camino del mio blog.
Cosa ci troverò dentro la mattina della Befana?

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