domenica, marzo 29, 2009

Papere al Casino di caccia dei Borromeo

Ieri lo avevo scritto: sono le giornate del FAI di primavera 2009.
Anche se il tempo atmosferico non ha proprio nulla di primaverile, anzi!
10 gradi, pioggia costante e incessante. In giro si vedeva gente ben coperta, ancora vestita con i panni invernali.
Non ostante il tempo inclemente anche oggi ho approfittato delle aperture straordinarie regalateci fal FAI e ho avuto queste sorprese:
Un'antica staffa paperiforme sorregge un lampione all'esterno del casino di caccia dei Borromeo a Oreno



Molto probabilmente il manufatto risale al 1400 o comuque si ispira a un manufatto originale di quell'epoca.
Trattandosi di un casino di caccia il soggetto è in tema: animali che venivano cacciati dal signore del contado e dai suoi ospiti.
Ma la sorpresa l'ho avuta entrando nella stanza degli affreschi.
Guardate che colori e che dettagli. E si tratta di un'opera del XV secolo!





Come vi dicevo prima, si tratta di un casino di caccia, quindi gli affreschi sono incentrati sul tema della caccia e, come si usava a quei tempi, all'amor cortese.
Guardate bene chi c'è che nuota nello stagno alle spalle della dama:



Papere affrescate all'incirca nel 1450 da un pittore della scuola di Tommaso Pisano detto il Pisanello.
Una bella sorpresa in una giornata piovosa e fredda.

sabato, marzo 28, 2009

Papere in profumeria

Oggi e domani (sabato e domenica) sono le giornate del FAI di primavera. Per chi non lo sapesse in questi due giorni sono aperti beni altrimenti non accessibili ai comuni mortali come me.
Tanto per farvi un esempio grazie a queste giornate mi è stato possibile visitare con accompagnatori d'eccezione negli anni passati i laboratori della Scala, il Politecnico, la Bocconi, il Pirellone... come vedete quindi non solo monumenti, palazzi antichi, chiese e musei ;-)
Questo preambolo -oltre che a pubblicizzare questa iniziativa eccellente- mi serve a spiegarvi il motivo per cui me ne andavo in giro con la macchina fotografica.
E spostandomi da un palazzo a un altro cosa vedo nella vetrina di una profumeria?

Ho fatto la figura del giapponese tirando fuori la macchina per fotografare la vetrina, eh!
Cosa non si fa per un blog!!!

indecisi?

In casa avete poco spazio?
Non riuscite a scegliere se come gadget pasquale volete una papera o un coniglio?
Ecco risolto il problema!Ingegneria genetica o crisi di identità?
Povera bestia!

martedì, marzo 24, 2009

Easter Duck


Questo lo trovo un po' di cattivo gusto.
Ancora non avete capito di cosa si tratta?
E' una spilletta con papera rosa e auguri pasquali. L'occhio della papera è cangiante, a seconda dell'inclinazione si apre e si chiude.
Insomma questa discutibile papera rosa che appuntereste al risvolto della vostra giacca, andrebbe in giro a fare l'occhietto a chiunque.

sabato, marzo 21, 2009

Papere pasquali di gomma


Anche la Lanco, la famosa ditta spagnola produttrice delle papere in lattice, si cimenta con le papere pasquali.
Paquali....mah!
A me ricorda di più una coniglietta di Playboy.
Queste qui sotto invece sono meno morbide, ma decisamente più pasquali

Prendo spunto da queste immagini che ho preso dal sito di Duckshop per segnalarvi che finalmente hanno messo in linea anche la versione italiana. Le traduzioni sono un po' folcloristiche: squazzanti cosa vorrà dire?

  • che galleggiano ?
  • che suonano ?
  • che si strizzano ?
divertitevi a vedere le innumerevoli papere che vendono su Duckshop

mercoledì, marzo 18, 2009

Papero pasquale

La Pasqua sta per arrivare, è tempo di pensare alle uova.
Eccovi un'idea alternativa al solito dispendioso uovo dalla sorpresa deludente.
Il corpo del papero fa un po' impressione nella sua....deformità, ma la faccia è simpatica.
Dubbio: quei manici dovrebbero rappresentare le ali?

lunedì, marzo 16, 2009

L'anatra blu


Quella che vedete in secondo piano in questo grazioso disegno inglese del 1888 è una Anatra Blu
Originaria della Nuova Zelanda L'Anatra blu è a rischio estinzione, ma finora non era salita alla ribalta delle cronache.
Cosa ha fatto di così clamoroso la papera azzurra da finire sulle pagine dei giornali?
Riassumendo in poche parole vi potrei dire che si tratta di un equivoco triangolo amoroso inglese di cui sono protagonisti Cherry, Ben e Jerry


Ma preferisco riportarvi pari pari qui il divertente articolo di Marco Pasqua pubblicato su La Repubblica del 13 marzo scorso

Lei si chiama Cherry, ed è l'unica femmina di anatra blu presente nel Regno Unito. Poi ci sono Ben e Jerry, gli ultimi due esemplari maschi appartenenti alla stessa specie. Il trio di questi uccelli in via di estinzione è ospitato in un santuario del West Sussex, dove, da tempo, si sta cercando di evitare che questa specie scompaia definitivamente dal Paese. Peccato che i due maschi facciano sempre più coppia fissa tra di loro, ignorando di fatto Cherry. E, soprattutto, rifiutandosi di accoppiarsi con lei. "Un caso tutt'altro che raro. E' probabile che i due maschi abbiano vissuto un trauma d'identità", commenta il direttore scientifico del Bioparco di Roma, Fulvio Fraticelli. E così, il destino dell'anatra blu, che è originaria e residente nella Nuova Zelanda, sembra essere segnato, almeno per quanto riguarda la Gran Bretagna.

Teatro di questo mancato triangolo amoroso è l'Arundel Wetland Centre, dove si è cercato, a più riprese, di far interagire i due maschi con Cherry. Il primo a venirle presentato, nel recinto in cui vive, è stato Ben. Ma tra i due non è scoccata alcuna scintilla. Niente tentativi di accoppiamento, e neanche un vaghissimo approccio: la mancata intesa era palese. A quel punto è stato portato al cospetto di Cherry il secondo maschio, Jerry, ospitato fino ad allora in un altro santuario degli uccelli, a Londra. La prima reazione, da parte di Cherry, è stata esaltante, visto che ha da subito mostrato interesse nei confronti del suo nuovo ospite. "Gli si avvicinava, e lo chiamava, proprio come quando ci si vuole accoppiare", racconta uno dei responsabili della struttura. Peccato che quelle attenzioni non fossero affatto corrisposte.
Ma la sorpresa doveva ancora arrivare. Quando, infatti, gli esperti del Wetland Centre hanno deciso di far incontrare anche i due maschi, questi hanno da subito iniziato a fare coppia fissa. "Inizialmente li avevamo messi in gabbie separate. Non volevamo che potessero influire sull'eventuale accoppiamento con la femmina. Ma visto che nessuno dei due era interessato a Cherry, li abbiamo collocati nello stesso recinto - ha spiegato il guardiano Paul Stevens ai giornali inglesi - Da quel momento sono diventati inseparabili, e si comportano, tra di loro, come farebbe un maschio con la femmina. E' evidente che si piacciano".

E Cherry? Non sembra troppo preoccupata, e trascorre buona parte del tempo per conto suo. Al Wetland Centre sembrano ormai essersi rassegnati, anche perché è difficile che i due maschi possano cambiare il loro atteggiamento. "Quando non c'è risposta nei confronti della femmina - sottolinea il direttore scientifico del Bioparco di Roma, Fraticelli - c'è ben poco da fare". Tra le cause di questo comportamento, sottolinea l'esperto, il modo in cui sono stati cresciuti da piccoli: "Si può trattare di un problema di imprinting. Trentadue ore dalla nascita, gli anatidi si identificano con un oggetto o un essere vivente che vedono intorno a loro. Se, ad esempio, sono stati allevati in un'incubatrice, potrebbe identificarsi con l'uomo. Questo processo può causare dei traumi di identità. Ciò avviene anche quando i maschi sono stati allevati insieme".

E che l'omosessualità interessi anche il mondo animale non è una novità: basti citare la classifica, stilata da un gruppo di etologi, delle specie che mostrano comportamenti sessuali sganciati dal bisogno di procreare, quindi con esemplari dello stesso sesso (in cima alla lista si piazzarono i bisonti, seguiti da trichechi e scimmie). "Comportamenti spesso risposta a stress o convivenza forzata", fanno notare gli esperti.


Finita la storiella scandalistica eccovi un paio di notizie serie sulla papera azzurra:

Misura circa 54 cm di lunghezza, endemico della Nuova Zelanda, nidifica nelle cavità degli alberi, in piccole caverne e in altri luoghi riparati. È una specie molto rara che vive lungo i torrenti d'acqua montani.

L'anatra blu è una nuotatrice molto abile che se la cava benissimo perfino tra le rapide, ma è molto riluttante a volare. Difficile da localizzare, non è però diffidente quando viene individuata.

L'anatra blu in realtà è di colore grigio ardesia scuro, ha il petto macchiettato di castano e gli occhi e il becco di tonalità più pallide. Il becco, di color bianco-rosaceo, presenta delle membrane carnose di pelle che pendono da ambo i lati dell'estremità. Il richiamo del maschio consiste in un fischio aspirato, mentre la femmina emette un tremulo grugnito.

Questa specie, che è sempre stata piuttosto rara, adesso è ulteriormente minacciata dai mammiferi predatori e dai pesci introdotti dall'uomo in Nuova Zelanda, ( le trote sottraggono il cibo alle papere)

sabato, marzo 14, 2009

Le oche di Sarlat

In Francia, nel Périgord c'è un delizioso paesino che sembra graziosamente rimasto fermo al medioevo con le sue stradine, i palazzi in pietra, l'antica chiesa parrocchiale sconsacrata diventata oggi sede del mercato coperto.
Sarlat nel corso dei secoli ha modificato pochissimo il suo aspetto medievale, tant' è che viene spesso usato come set cinematografico per film storici.
A Sarlat, nella piazza del Mercato delle Oche hanno dedicato un monumento ai simpatici palmipedi.

Ma le oche sono dappertutto...
...soprattutto in barattolo.
Questo infatti è il regno del foie gras declinato in tutte le maniere.

martedì, marzo 10, 2009

Canard tissue

Canard tissue, ossia papera di stoffa.
Fin qui nulla di strano, anche a me hanno regalato delle papere di stoffa, lo straordinario di quella fotografata qui sotto è la dimensione.
Se siete bravi con ago e filo cimentatevi a realizzarla: a vedere l'espressione del bimbo è molto gradita

venerdì, marzo 06, 2009

Papere gialle alla deriva

lunedì, marzo 02, 2009

Girouette canard


Avete indovinato di cosa si tratta?
Per chi sa il francese la spiegazione è già nel titolo del post.
Per tutti gli altri...
... questa non è una semplice girandola, l'energia eolica fa girare la ventola che a sua volta fa muovere la testa della papera.
Carina, vero?
Chi avesse un giardino o una terrazza in un luogo un po' ventoso può scatenarsi e procurarsi tutta la collezione di queste banderuole di legno realizzate artigianalmente.

domenica, marzo 01, 2009

The Fat Duck

aggiornato la sera del 1 marzo
Dove sta l'oca grassa?
E' nella foto, ovviamente!
The Fat Duck è il miglior ristorante del mondo (dati 2005 rivista inglese "Restaurant").
Anche secondo la guida rossa di Bibendum è uno dei migliori ristoranti del modo.
Difficile mettere proprio esattamente d'accordo francesi e inglesi in fatto di giudizi culinari.
Dove invece tutti si trovano d'accordo è sul fatto che da oggi in poi sarà meglio usare i verbi al passato.
The Fat Duck è stato il miglior ristorante.
Adesso, dopo aver intossicato oltre 30 clienti, è chiuso. La notiziola è di oggi.
Incuriosita dal nome sono andata alla ricerca di qualche foto del locale, mi aspettavo un'insegna very british con il ritratto di un'oca ben in carne.
Sono rimasta delusa, guardate qua che razza d'insegna:


E il loro sito è ancora peggio. In un impeto di generosità potrei definirlo Spocchioso.
In ogni caso, dopo aver dato un'occhiata al menù -non ostante il richiamo paperesco nel nome- non piango la chiusura di questo locale:

Tra le specialità del celebre ristorante, che ha sede in una costruzione di campagna di 450 anni fa, figurano il porridge di lumache, il salmone bollito alla liquirizia e il gelato alle uova e bacon. Una delle ultime creazioni dello chef è un piatto di frutti di mare che viene servito con tanto di iPod che riproduce il suono del mare per «immergersi completamente nell'universo degli ingredienti», informa il sito online del locale (Corriere della Sera)

Spigolando in giro scopro che il piatto di frutti di mare si chiama Sound of the sea, viene descritta come "un’insalata di mare servita con “sabbia”, schiuma e alghe, letteralmente un pezzo di battigia che ti incanta per la perfezione d’insieme." L' iPod è nascosto in una conchiglia e viene servito con cuffiette per non disturbare i vicini.
Altra particolarità del locale è l’Hot and iced tea , un thè in tazza metà freddo e metà caldo, si deve berlo appoggiando le labbra in un punto preciso del bordo, altrimenti si perde l’effeto metà/metà.
Bah! Io questo effetto lo ottengo quando scaldo il the nel microonde: se non lo rimescolo (odio lo zucchero nel the) posso distinguere la corrente calda del Golfo e quella gelida del Labrador dentro la mia tazza.

Tornando al Fat Duck eccovi i prezzi:
  • Menù degustazione - tre portate 95 sterline,
  • Menù multisensoriale 125 sterline
Un i-pod in tavola. Ne faccio volentieri a meno, grazie!

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