Tempi duri per i palmipedi
Quasi non ho finito di pubblicare la notizia dell'eccidio delle oche delle nevi, che mi capita sotto gli occhi quest'altra notizia, molto più vicina ai nostri confini, e queste sono più del doppio, ben 26.300 anatre morte:
L’epidemia di influenza aviaria che ha colpito la Francia sta assumendo proporzioni importanti. Sono già 26.300 le anatre morte o abbattute nelle diverse regioni interessate da quando, il 2 dicembre, è stato identificato il virus H5N8. Una situazione che allarma gli allevatori, che speravano di aver dimenticato l’incubo dell’aviaria. Ma anche il ministero dell’Agricoltura d’oltralpe. Fino a quando non terminerà il flusso migratorio, infatti, resta sempre possibile che qualche animale infetto continui a propagare il virus.Mi viene in mente la poesia del Carducci "... tra le rossastre nubi stormi d'uccelli neri com'esuli pensieri, nel vespero migrar"
Innocui, lontani, parte del ciclo naturale della vita. Un'immagine di quiete, di calore, di profumo del freddo.
Oggi invece gli stormi che migrano non solo portano l'inverno, ma portano potenzialmente il virus H5N8
Sento la necessità di postare qualcosa di più leggero. Scavare tra le notizie paperesche a lieto fine.
Ci riuscirò?
P.S. per quelli a cui ho messo un tarlo nel cervello ecco l'intera poesia
San Martino
La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar;
ma per le vie del borgo
dal ribollir de' tini
va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar.
Gira su' ceppi accesi
lo spiedo scoppiettando:
sta il cacciator fischiando
sull'uscio a rimirar
tra le rossastre nubi
stormi d'uccelli neri,
com'esuli pensieri,
nel vespero migrar.
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