domenica, febbraio 22, 2015

Mariarosa, Nerina e le altre

A Buccinasco, un paese negli immediati dintorni di Milano, vive una energica maestra in pensione dalla chioma fulva: Mariarosa.
Mariarosa è finita sui giornali a causa di Nerina, o meglio a causa della sua scomparsa.
Chi è Nerina? eccola in un ritratto di servizio affisso da Mariarosa in varie copie  per tutto il paese

Il fattaccio è successo nei giorni scorsi, ecco l'articolo del Corriere:


Il cortile di Mariarosa a Buccinasco (foto O. Manola)

 Il cortile di Mariarosa a Buccinasco (foto O. Manola)


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«La prima è stata Bella, un’oca bianchissima che ho amato con tutta me stessa. Era il 1997, l’anno in cui è iniziata la mia avventura con questi splendidi animali. Non mi sono più fermata». Mariarosa, i capelli rossi che sbucano sotto al colbacco e lo sguardo verde puntato dritto sull’interlocutore, accarezza Nino, uno degli ultimi arrivati in quello che lei chiama il suo «piccolo giardino incantato». Nella sua casa di Buccinasco, questa ex maestra di scuola elementare con la passione per la pittura, ha realizzato un rifugio per pennuti e animali in genere. Se Bella è stata la prima, l’elenco è diventato lungo in breve tempo. Dopo la capostipite regalatale dalla Lega per l’abolizione della caccia, sono arrivati Pippo e Poldo, ribattezzato così per via della stazza, la «mamma» anatra Biribiri e Nerone. Poi ancora, la gallina Rossina, l’amato Angelino, l’oca che per una malformazione ha sempre le ali spiegate come quelle di un angelo e l’anatra Nino, salvato dai maltrattamenti di un gruppo di teppisti della zona. Per ogni animale, Mariarosa ha una storia da raccontare. Ed ogni racconto è toccante, pieno di vita. «Ho insegnato per una vita, adesso mi godo i miei amici animali», racconta questa ex ragazza «tra i 60 e i 70 anni», come precisa con civetteria.

Mariarosa
Mariarosa
Nel suo giardino, vive con una ventina di oche, anatre, galline. Senza contare due cani, i pesci che vivono nel laghetto e le decine di specie di volatili selvatici che trovano ospitalità tra gli alberi di questa singolare riserva. È inutile dire che li riconosce tutti, uno per uno, e che ognuno ha un nome. «E ovviamente, un proprio carattere», sottolinea la donna. Ora, però, il piccolo mondo è in subbuglio per la scomparsa di Nerina, una delle anatre più giovani, che da due giorni è sparita. Mariarosa non si dà pace. Ha bussato a tutte le porte di casa dei vicini, ha perlustrato parchi e aree verdi, ma Nerina non si trova. «Sono davvero preoccupata - sospira -. Per questo ho affisso nel quartiere dei cartelli con il disegno della mia Nerina e una sommaria descrizione. Rivolgo un appello a chiunque la veda. Telefonatemi e verrò immediatamente a riprenderla. Nerina è come un membro della famiglia e deve tornare».


Esattamente come un gatto che ha perso la strada di casa o un cane che si è allontanato. Per Mariarosa non c’è alcuna differenza. Senza ironia. Anzi, l’idea che qualcuno possa averla catturata per imbandire la tavola la fa impallidire. «È uno dei motivi per cui va trovata in fretta. Nerina è ancora leggera perché è giovane, quindi sicuramente si è involata e non è più riuscita a rientrare. Chiunque ami le bestiole può capire il dispiacere che sto provando», conclude. Una passione, quella per gli animali, senza limiti che ha fatto storcere il naso a più di una persona.
Le lamentele dei vicini per i versi delle oche o per il timore della presenza di altri animali non graditi, le ha fatto guadagnare qualche visita dei vigili urbani. «Se contestano lo starnazzare forse dimenticano il ruolo delle oche del Campidoglio. Meglio dei cani da guardia», ironizza. E, in ogni caso, Mariarosa non rinuncia al suo piccolo paradiso. Persino gli alberi da frutto, come quelli che in questi giorni sono carichi di kiwi, crescono a disposizione dei piccoli ospiti. A terra, tanti piccoli frutti marroni beccati e svuotati dagli uccelli. «I merli, i passeri e gli storni ne sono ghiottissimi. E i mandarini, invece, sono il cibo preferito delle mie oche. Credo che non ci sia nulle di più bello che nutrirli e farli crescere con amore e dedizione».
Anatre e oche sono anche i soggetti preferiti delle sue tele. Angelino, soprattutto, il cui ritratto ad olio campeggia in cortile. Mariarosa lo guarda e confessa il suo sogno: «Vorrei che quando non ci sarò più il giardino e i suoi piccoli ospiti continuassero a vivere. Non chiedo null’altro».




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