martedì, aprile 06, 2010

Il Codone Comune


Qualche anno fa avevo trovato in un negozio un manifesto con i disegni di varie specie d'anatra. Per me cittadina poco avvezza a frequentare le zone umide, un'anatra valeva -più o meno- l'altra. Così rimasi colpita dalla gran varietà di pennuti appartenenti alla famiglia degli anatidi. Conoscevo il germano reale, per averlo visto nei laghetti cittadini, le anatre tutte bianche o tutte nere (i paperi Disney fanno scuola), la mandarina (eh sì, le borse c'entrano qualcosa in questa conoscenza) i mestoloni (ho un'acquaforte che si intotola così).
E basta.

Riprendo dunque a raccontare del variegato mondo degli anatidi.
Il Codone Comune ha un nome un po' ridicolo, suonano meglio la versione inglese Northern Pintail e quella latina di Linneo Anas Acuta.
E' facile indovinare il perché di Codone: la pennuta ha una lunga coda. Lunga fino a un quarto di tutto l'animale.
Mentre i nomi latino e inglese derivano dal fatto che le due penne verdi della coda oltre a essere lunghe (circa 10 cm.) sono anche sottili e aguzze.
Anche in questo caso il maschio e la femmina sono piuttosto differenti, ma solo durante il periodo degli amori.
Il maschio ha il corpo grigio pallido, petto bianco che prosegue con una svirgolata su ogni lato del collo e testa marrone con riflessi ramati. Il dorso è grigio variegato fulvo, il ventre camoscio e nero, lunga coda aguzza composta da lunghe penne di color grigio e al centro in particolare da due penne verde scuro.

lo specchio alare (la fascia dai colori vivi con riflessi metallici situata sulle ali in corrispondenza delle penne remiganti secondarie interne, ogni specie presenta un proprio ed esclusivo colore) è verde scuro con riflessi bronzei orlato di arancione.
Le femmine invece sono marroni variegate di nero con sfumature rossicce, la loro coda è meno aguzza. Il collo è lungo, il becco è grigio tendente al celeste. Passato il periodo della riproduzione, il maschio somiglia alla femmina.
Come si vede dalle foto sono anatre eleganti, relativamente grandi ma snelle, tanto che in America le hanno soprannominate "Greyhound dell'aria"
Il codone ama i grandi spazi aperti, infatti lo troviamo agli estuari di fiumi, nelle lagune, nelle zone paludose e nelle tundre.

La sua vita si svolge soprattutto la sera o di notte.

È diffuso nel nord dell'Europa, nel nord dell'Asia, in gran parte del Canada, in Alaska e nella parte centrale degli Stati Uniti. Durante l'inverno, questa anatra migra verso sud per svernare in regioni più temperate, coprendo distanze enormi e spingendosi talvolta sino all'equatore, non per niente viene paragonata ai levrieri!

Durante il corteggiamento il maschio esegue un caratteristico movimento della testa verso il collo accompagnato da un fischio sommesso.

Le signorine Codone si fanno molto desiderare: spesso si assiste ad una specie di processione aeree in cui una sola femmina è seguita da molti maschi, alla fine lei ne sceglierà uno solo con cui metter su famiglia.

Il signore e la signora Pintail costruiscono il loro nido sulla terra ferma, ma in un luogo abbastanza vicino all'acqua. Il nido consiste in una buca poco profonda, circondata dalle piante.

La signora Pintail depone mediamente 7-10 uova, la cova dura 23 giorni.

I pulcini raggiungeranno il loro sviluppo per poter volare in 46 - 47 giorni dopo la nascita e la famiglia rimarrà insieme fino a quando la madre non svilupperà il nuovo piumaggio e le ricresceranno le penne necessarie per volare, dopo di che lascierà i piccoli che ormai sono in grado di bastare a sé stessi.

Cosa mangiano queste anatre? Soprattutto semi e piante acquatiche. Durante il periodo di nidificazione, quando devono sostentarsi, mangiano anche insetti acquatici, molluschi e crostacei. Non disdegnano i cereali (grano, riso, frumento, orzo e avena) che trovano nelle campagne.



1 commento:

  1. Ma che bello!Grazie delle foto e delle interessantissime informazioni, cercherò di memorizzare per poi riconoscere...
    un grande abbraccio e bacioni
    valverde
    p.s. ho delle nuove foto della famiglia dei cigni e di un nido di merli!

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