venerdì, aprile 16, 2010

Il brutto anatroccolo non è solo una fiaba

Dal blog di Erica arrivano altre notizie sui paperini.
A volte nel mondo animale ci sono comportamenti negativi così come in quello umano.
Avevo sempre pensato che la favola del brutto anatroccolo fosse un'invenzione della fantasia di Andersen, ma come spesso accade i grandi narratori sono persone che hanno la capacità di osservare il mondo con un occhio più attento degli altri e quindi di raccontarlo in modo efficace.
Ecco il testo e le immagini riprese dal blog di Erica


Quando mi leggevano questa storia da bambina non avrei mai immaginato di viverla dal vero.
Questa mattina, come ogni domenica mattina, siamo andati al mercato a fare un po' di spesa. Proprio a fianco del mercato alimentare c'e' il
Pasar Burung, il mercato degli uccelli. Vendono un po' di tutto, dal cibo alle gabbiette, vari tipi di uccellini e pappagallini in base a quello che trovano nella zona, qualche gallo da combattimento o comunque di bellezza particolare, conigli e mini lepri, eccetera. Stamattina tra i venditori c'era anche una signora con una gabbia con 34 pulcini di papera appena nati, piu' o meno della stessa dimensione dei nostri pulcini di oca.
Come dire... non ci siamo trattenuti! e cosi' ne abbiamo presi due da portare a casa.
Ci siamo detti, sono della stessa grandezza e magari le nostre neo mamme oche se ne prenderanno cura! E cosi', detto fatto, siamo usciti dal mercato con una scatola contenente due simpaticissimi paperotti, uno tutto giallo, e l'altro giallo e nero.

Inutile dire che nella scatola non avevano nessuna voglia di rimanerci... e cosi' una volta a casa, neanche due minuti dopo aver appoggiato a terra la scatola...

e' uscito prima il paperotto giallo che ha subito provveduto ad incitare il nero a seguirlo...
A pochi metri di distanza c'erano le 5 oche con i 4 pulcini; Come fanno sempre per proteggere i piccoli, le oche adulte si sono messe tutte in cerchio attorno alla loro prole e hanno iniziato a starnazzare ai due piccoli paperotti appena sbarcati nella loro nuova casa.
Non si capiva bene il senso di quello starnazzare: non era chiaramente aggressivo, ne' peraltro molto simpatico...


video


I due paperotti erano in realta' ancora piu' confusi delle oche adulte. Sembrava che neanche loro comprendessero l'esatto senso di quel forsennato starnazzare; o, forse, volevano avvicinarsi ma intuivano una chiara diffida.
Se non che, dopo un attimo dalla fine del filmato qui sopra, hanno visto gli altri pulcini dietro le alte gambe delle oche urlanti: con uno scatto velocissimo hanno attraversato la 'barriera di protezione' e si sono buttati al centro del gruppo, come se il raggiungere gli altri piccoli 'come loro' avesse rappresentato la salvezza da quello scompiglio.

In realta' pero', a quel punto, di scompiglio se ne e' creato molto di piu' perche' le mamme oche erano davvero confuse seppur determinate a riportare l'ordine in quel numero improvvisamente aumentato di batuffoli gialli.


video

In questo video i pulcini sono tutti al centro, sia i 4 'legittimi' che i due poveri paperotti infiltrati.

Devo dire che in effetti sono abbastanza diversi; intanto il piumaggio giallo dei paperotti e' molto piu' acceso, il becco e' completamente diverso come forma, i piedi ed il becco dei pulcini di oca e' nero mentre quelli di papera e' giallo, la grandezza e' differente, seppur di poco.

E purtroppo anche le mamme oche si sono accorte di queste differenze!
Sono rimasti tutti nella confusione per un po'.

Il maschio giovane cercava di dare beccate ai nuovi arrivati, mentre il maschio anziano lo mandava via per proteggere i piccoli, e, piu' che per saggezza, direi che lo faceva perche' si era perso il passaggio dell'aggiunta dei due infiltrati... (sta diventando sempre piu' ceco e rimbambito poverino...)

Le mamme pero' avevano chiara la situazione e quello che c'era da fare. Nonostante i movimenti sembrassero confusi, in effetti devo dire che hanno avuto un metodo ed una lucidita' che mi ha sorpreso. Restavano sempre tutte e tre attorno al gruppo dei piccoli, starnazzando come matte e muovendosi freneticamente in modo da fare allargare il gruppetto di piccoli e creare lo spazio necessario tra un pulcino e l'altro per dare delle beccate ai paperotti senza rischiare di colpire i loro figli. Non erano beccate violente per uccidere, si vedeva chiaramente perche' la presa era buona e se solo avessero stretto il becco un po' di piu' gli avrebbero sicuramente fatto parecchio male; o almeno era quello che sembrava. Ma di li' a un attimo, il paperotto nero, dopo la seconda beccata ricevuta, e' rimasto accasciato immobile sotto un ciuffo d'erba. Accucciato a terra e con una zampina all'indietro, con il palmo in su.
Nel frattempo il gruppo si e' spostato di qualche metro. Il paperotto giallo, rimasto solo in mezzo alla prole delle oche, sembrava infastidire meno le mamme e, mentre si allontanavano urlanti, riabbassai gli occhi verso il paperotto nero immobile ai miei piedi con quella zampina all'insu', in una posizione tanto innaturale quanto triste, e dentro di me pensai 'abbiamo proprio fatto una stronzata'. Non me la sentivo di toccare quel corpicino con la mano e allora allungai il piede per dargli un delicato buffetto sul sedere. Ma quale accasciato! Ma quale povera piccola zampina all'insu'! Il piccolo e' ha un talento innato da attore! Era tutto una finta, non gli avevano torto una piuma.

Ma non c'era tempo per esultare. Bisognava controllare i movimenti del gruppo dove c'era ancora il pulcino giallo. Il metodo dei genitori era lo stesso, questa volta in movimento, con urla, movimenti del collo, e piccole beccate hanno fatto separare anche lui dal gruppo. Una delle mamme l'ha seguito mentre si allontanava, e abbiamo avuto timore che gli infliggesse una beccataccia perche' il suo urlo era decisamente cattivo a quel punto ed il piccolo era proprio allo scoperto, le sarebbe bastato allungare il collo. Per fortuna pero', seppur con un grosso spavento, la sensazione che ci avevano dato al principio era quella giusta. Non volevano fare del male ai piccoli, ma solo mandarli via. Cosi' la madre, quando ha visto che il piccolo aveva capito l'antifona e correva nella direzione opposta a quella dei suoi cuccioli, e' tornata in dietro, girandosi ogni tanto e lanciando ancora un'ultima urlata per ribadire il concetto.

I due paperotti erano spaventatissimi e facevano una tristezza enorme. Dentro di noi risuonava quella stessa domanda stimolata anni prima dalla lettura di Andersen, ma perche? unita poco dopo dalla rabbia e antipatia vedendo i fortunati pulcini di oca saltellare allegramente e al sicuro tra il gruppo di genitori mentre i due paperotti restavano tremanti in braccio a noi senza nessunissima intenzione di allontanarsi.
Chissa' se potremo godere del lieto fine quando i piccoli saranno cresciuti...


A me le mamme oche iniziano a stare un po' antipatiche, che fastidio davano loro i due paperini in più?
Notevole comunque la loro strategia, appare evidente che dare dell'oca a una persona per definirla stupida e ingenua è quanto meno inappropriato.

2 commenti:

  1. Non è questione di antipatia, è questione di comportamento naturale, dell'istinto che fa essere le oche affettuose e premurose nei confronti di un pulcino adottato solo se non ne hanno già di loro.
    Forse è meglio risparmiare ai due anatroccoli altri incontri ravvicinati di questo tipo, almeno finchè non saranno un po' più cresciutelli e più agili nella fuga. :)

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  2. come nella vita ,anche le persone e gli animali hanno comportamenti differenti,non tutti sanno amare figli non propri( a volte nemmeno i propri ahimè...)
    altre volte ci danno esempi d'amore incredibile, addirittura variando la specie dei pargoli!
    auguri ai piumosetti teneri!

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