giovedì, agosto 26, 2010

Mandarina Duck


Ai frequentatori di sesso maschile del mio blog l'immagine qui sopra probabilmente dirà poco.
Mentre il 90% dele frequentatrici sicuramente sa di cosa si tratta.
Mandarina Duck è il marchio di un'azienda italiana famosa nel mondo per le sue borse. E non solo per le borse. Ma io la amo per quelle.
La prima Mandarina mi fu regalata tantissimi anni fa. Leggera, indistruttibile, capiente, ma non ingombrante. Ho adorato quella borsa blu con uno strano manico verde. Aveva un difetto di progettazione sull'aggancio dei moschettoni, mi bastò accennarlo in un negozio monomarca (non quello dove era stata acquistata) e mi cambiarono immediatamente i pezzi difettosi. Apprezzai così tanto la loro qualità e il servizio post vendita che poi, nel corso degli anni ne comprai altre due, di linee diverse, ma ugualmente indistruttibili.
Vi ho raccontato questo per dirvi che ho una particolare affezione storica a questo marchio, anche se nel corso degli anni ha cambiato un po' rotta e così me ne sono allontanata come consumatrice.
Ecco alcuni ultimi nati col marchio dell'anatra mandarina:


Carino il logo della papera sul display, ma di certo per me non è un motivo sufficiente per acquistare un telefono. Le mie preferenze sono per marchi diversi da Alcatel che produce il cellulare per Mandarina.
Vi dicevo che si tratta di un'azienda italiana, ecco le notizie che ho trovato sul loro sito/blog ormai abbandonato

Paolo Trento e Pietro Mannato: amici da sempre, fondano nel 1968 Plastimoda, che produce prodotti industriali termosaldati. Quasi un decennio di esperienza e creatività portano, nel 1976, all’intuizione Mandarina Duck.
Il talento per l’innovazione genera nuove forme e nuovi atteggiamenti: il concetto tradizionale di pelletteria viene sconvolto, riprogrammato.
Nel 1977 nasce Utility, ovvero funzionalità, leggerezza e semplicità che si esprimono attraverso una moltitudine di materiali plastici, policromie tattili, texture innovative, sfidando audacemente la prospettiva di nuovi codici estetici.

La versatilità come elemento baseNel 1981 Tank è alla rampa di lancio. Contenuto tecnologico e performante, materiali specializzati, coma la tenace Cordura (Outdoor) e il leggerissimo Eva (Atletica) per un’estetica inedita, prorompente. Freschezza e creatività seducono nuovi, esigenti pianeti inesplorati: il mondo del design e dell’architettura si lasciano conquistare per la prima volta dal contesto “accessori da viaggio”. Un dialogo fruttifero, si aprono nuovi orizzonti e contaminazioni ricche di stimoli.
L’immagine seduce la funzionalità
Centre Pompidou, Parigi: lo spunto ispirante di Systema. Una struttura forte e visibile all’esterno, sostenuta dall’interno. Il viaggio trova linee ed espressioni senza precedenti, libere da parametri preconcetti. Oggetti animati da versatile raffinatezza, fine intuito.

La curiosa incoscienza dell’innovazione
Nel 1983 Mandarina inaugura uno dei primi monomarca al mondo. Si apre così una finestra sulla filosofia del marchio, un luogo non luogo, lo spazio elettivo in cui grandi architetti e designer, artefici del non convenzionale, applicano una nuova coscienza progettuale, osano, sperimentano, rendono ogni luogo una rifrazione del mondo Mandarina. De Lucchi, Angelo Micheli, Droog Design, Marcel Sanders, Micheal Young interpretano questo linguaggio.

Audace, che suggerisce prospettive, muove le idee
Nel 2000 nasce Frog: è forte, comoda, lineare. E svela la nuova natura dello spostamento. Via da spigoli e accessori, Frog ridisegna la logica, come sempre. E’ colorata, veloce, capace, un guscio metà morbido e metà rigido, alla ricerca dello spazio e del poco ingombro. Attenta, virtuosa. Dalla mentalità elastica.


Ed ecco la mandarina duck in carne e ossa.
Un'anatra davvero spettacolare, non trovate?

2 commenti:

  1. Anatra stupenda,che amo insieme alla Volpoca!

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  2. Pubblicità per pubblicità, alle borse di Mandarina Duck per una volta preferisco quelle di un altro marchio "bestiale" (tartarugoso per la precisione): Carpisa. Di buona qualità, ma più economiche per le mie povere tasche sempre vuote.

    Il maschio dell'anatra mandarina comunque è un vero spettacolo della natura, una tavolozza di colori vivente!

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