lunedì, novembre 30, 2009

Paperino e la roulotte

Ho sempre amato i vecchi cartoni animati di Walt Disney
Vi propongo questa chicca scovata su youtube
inutile dire che il protagonista è Paperino

mercoledì, novembre 25, 2009

L'intrusa


"...e questa chi è?"

lunedì, novembre 23, 2009

Paperino e la 313


L'ho ricevuta in regalo.
E' lei. La mitica 313 di Paperino.
Cambiano le mode, evolvono i motori ma la 313 rimane fedele a sé stessa. Non cambiano le linee, non cambiano i colori.
Solo due posti. Paperino alla guida e Paperina come eventuale passeggero.
Qui Quo e Qua seduti nel bagagliaio aperto.
Come è rassicurante questa immutabilità. Nessuno cresce, nessuno invecchia. Neppure le auto vengono mai rottamate.
Così da grande posso avere la 313 della mia infanzia.

Per la cronaca: si tratta di un modellino di cm 7 x 4 Le misure ideali per far parte della mia collezione.

venerdì, novembre 20, 2009

Quando l'immagine è poesia


Molto probabilmente in quest'immagine c'è poco di naturale, tutto fa pensare a un abile lavoro di Photoshop. Io comunque mi sono incantata a osservarla.

martedì, novembre 17, 2009

La paperina gialla di Maddalena


Ingrandite l'immagine e guardate cosa si vede sotto la lettera Y della parola LABORATORY
Sì, avete visto bene è proprio una rubbaduck.
Siamo al mitico MIT, questo è il laboratorio dove lavora una giovane ricercatrice italiana Maddalena Binda classe 1983, esperta in celle solari nanostrutturate e ...amante delle paperine gialle. Maddalena è arrivata al MIT tramite un programma di scambio del Politecnico di Milano.
La foto è stata scattata qualche giorno prima della visita di Barack Obama il 23 ottobre scorso. In occasione della venuta presidenziale Maddalena ha dovuto rimuovere la paperina.
Ovviamente non sono d'accordo circa la necessità della rimozione: le papere gialle, è noto a tutti, non sparano ai presidenti in visita e neppure tirano loro le scarpe.

Non che io abbia un'occhio di falco, l'ho trovata leggendo questo

domenica, novembre 15, 2009

Avon Canada Goose after shave


E' una confezione molto vintage.
Questo flacone di vetro si trova dall'altra parte dell'Atlantico, come si può vedere è a forma di papera, si chiama Canada Goose e contiene dopobarba nella fragranza Deep Woods. Una fragranza legnosa boschiva adatta alle papere.
Il collo e la testa costituiscono il tappo del flacone.
Si tratta di una confezione Avon ancora intonsa a distanza di 30 anni.
Il venditore di e-bay afferma che negli ultimi 30 anni è stata chiusa in una scatola in garage insieme a molte altre.
Queste son le classiche situazioni che scatenano la mia immaginazione: il garage era quello di un'anziana signora che 30 fa faceva la presentatrice Avon, per raggiungere i target acquistava più prodotti di quelli che le ordinavano le sue clienti. Un giorno dovette sospendere momentaneamente l'attività e mise in uno scatolone tutti i prodotti invenduti, con l'idea di piazzarli in un secondo momento. Rimasero invece lì, dimenticati e ricoperti di polvere, fino alla morte dell'adorabile vecchietta. Il pronipote avido che ha ereditato la casetta l'ha subito posta in vendita, ma deve sgombrarla da tutto il "ciarpame" della zietta, così fotografa tutti questi prodotti ormai di cattivo gusto e li mette in vendita su e-bay dove non trova neppure uno straccio di acquirente. Ma una svitata italiana, con un blog pieno di papere parla degli oggetti della zietta, e subito si scatena una caccia all'oggetto, verrà venduto tutto trannela Canada Goose.

E voi come ve l'immaginate?

martedì, novembre 10, 2009

Le oche e San Martino


L' 11 novembre, è la Festa di San Martino, vescovo di Tours nel IV secolo, uno dei santi più celebri fin dal Medioevo perché a lui sono connessi tanti detti, proverbi, riti, usanze e tradizioni gastronomiche in molti luoghi dell'Europa.

Uno di questi riguarda per l'appunto le oche:

Secondo un detto lombardo: "Per San Martino castagne, oca e vino!".

Un'usanza, quella di mangiare l'oca, da rispettare per avere fortuna, come ci ricordano i Veneti: "Chi no magna l'oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin!".

Ma perché l'oca viene mangiata per la Festa di San Martino?

La tradizione si ispira a una leggenda: era l'anno 371 quando san Martino venne eletto per acclamazione vescovo di Tours in Francia, lui però si nascose in campagna perché preferiva continuare a vivere come semplice monaco. Ma un storno di oche rivelò con le sue strida il nascondiglio del santo agli inseguitori e così dovette accettare e diventare il grande vescovo che poi è stato.

Un'altra interpretazione più sensata afferma invece che siccome le oche selvatiche migrano verso sud all'approssimarsi dell'inverno, ai primi di novembre è facile cacciarle e dopo, naturalmente, cucinarle. Forse per questo si afferma che: "Oca e vino, tieni tutto per San Martino".

In ogni modo la scelta del grasso volatile come cibo tipico della festa di San Martino non è casuale perché dietro la popolare usanza gastronomica si celano vestigia di antiche credenze religiose che deriverebbero dalle celebrazioni del Samuin Celtico: l'oca di san Martino sarebbe dunque una discendente di quelle oche sacre ai Celti, simboli del Messaggero divino, che accompagnavano le anime dei defunti nell'aldilà. Per questo in tutti i Paesi dove la religione celtica era più radicata vi è ancora oggi la consuetudine di mangiare l'oca proprio in questi giorni, a partire dal giorno di Ognissanti, come ci rammentano alcuni versi del Tassoni:

E il giorno di Ognissanti al dì nascenteognun partì de la campagna rasae
tornò lieto a mangiar l'oca a casa
.

In Boemia, non solo si mangia l'oca per San Martino, ma se ne trae l'oroscopo per l'inverno: se le ossa sono bianche, l'inverno sarà breve e mite, se scure è segno di pioggia, neve e freddo.

Gli svizzeri, l'11 novembre, la mangiano ripiena di fette finissime di mele; mentre in Germania la si riempie di artemisia profumata, mele, marroni glassati col miele, uva passita e le stesse interiora dell'animale. Dicono i tedeschi che l'oca perché sia veramente buona deve provenire dalla Polonia o dall'Ungheria (patria di san Martino che era nato nell'antica Pannonia).

In Italia i pranzi a base d'oca nei giorni di San Martino, sono tipici soprattutto del nord: Friuli, Veneto, Lombardia e Romagna. All’antica "Sagra dell'Oca" di Morsano al Tagliamento, in provincia di Pordenone per la “Cena di San Martino” viene servito un intero menù a base d'oca. Mentre in provincia di Pavia, a Mortara, detta "la città dell'oca" c'è persino un salame d’oca detto anche “salame ecumenico”, perché d’origine ebraica, prodotto con il metodo Koscher.

La ricetta tipica della Padania più diffusa per San Martino è il "bottaggio", simile alla "casoeuola" lombarda: nell'oca così preparata la freschezza e la fragranza della verza attenua l'intensità del suo sapore un po' dolciastro.

Una curiosità: nella cucina tradizionale romana non vi sono ricette per cucinare l'oca, forse per ancestrale riconoscenza dei Romani verso questi volatili, simbolo di fedeltà e vigilanza. D'altronde le oche che sorvegliavano il tempio della dea Giunone al Campidoglio riuscirono a salvare il colle dall'invasione dei Galli nel 390 a.C. dando l'allarme con le loro strida!

Tutte queste notizie le ho tratte dal blog Marinacepedafuentes.com Seguite il link per trovare una montagna di informazioni su San Martino e tanto altro.

sabato, novembre 07, 2009

La papera rapita

E' di oggi un servizio televisivo su una papera rapita:

Niente di nuovo sotto il sole: già un anno fa su youtube girava questo:

... e forse quello artigianale dei tre ragazzi è migliore di quello professionale di Studio Aperto, eh?

venerdì, novembre 06, 2009

Sagra dell'oca



A Morsano al Tagliamento in provincia di Pordenone tutti gli anni a novembre (mese odiato dalle pennute creature) si svolge la Sagra dell'Oca. Seguite il link per leggere il programma di quest'anno che si svolge dal 6 al 22 novembre.
La famosa Cena dell'Oca è -ovviamente- per S. Martino (11 novembre).
Per maggiori ragguagli sul mio ovviamente andate a leggervi il post dell'11 novembre

mercoledì, novembre 04, 2009

Non è una papera e non è una bufala

Contrariamente a tante che girano sulla rete questa NON è una bufala.
Non parla di papere, ma la pubblico qui perché il cibo è uno dei nostri bisogni primari ed è tragico non poterne avere. Perdere all'improvviso il lavoro, non avere soldi per comprare latte e pane per i propri bambini è purtroppo realtà anche nella nostra ricca società occidentale.
Ci sono associazioni, come il Banco Alimentare che raccolgono eccedenze da mense, supermercati, aziende... e fanno in modo che vengano messe a disposizione di chi non può fare la spesa, di chi ha fame, di chi ha bisogno.
Ci sono aziende che aiutano associazioni come il Banco Alimentare, e che lo fanno nei modi più diversi.
Ad ogni visione del video qui sotto , la Fondazione Kraft Foods dona dei fondi all’organizzazione Feeding America per aiutare le persone che soffrono la fame.
Questa iniziativa rientra nell'ambito della Delicious Difference Week promossa in tutto il mondo da Kraft Foods.
Quindi guardate questo video, fatelo guardare, mettelo nei vostri blog, nel vostro facebook, nel vostro twitter, spedite il link per email ... a noi non costa nulla, ma per qualcuno sarà la possibilità di avere un pasto caldo che altrimenti non ci sarebbe stato.
grazie.

martedì, novembre 03, 2009

La papera, la pulce e l'orologio

Read

La Papera Lyrics

here.


Guarda la papera che papere che fa
Guarda la papera che si impapererà
Guarda la papera che papere che fa
Guarda la papera che si impapererà

La papera sciocca fa sempre macelli
Vorrebbe volare come gli altri uccelli
Per cui è cascata in groppa al cavallo
Che l’ha scaricata su un paracarro
E poi si è pappata una patata
Ed è quasi morta, morta strozzata
E tante ne ha fatte la mia paperella
Che poi è finita, finita in padella
Ma tante ne ha fatte la mia paperella
Che poi è finita finita in padella



La conoscete? è una canzone per bambini scritta da di Vinicius De Moraes e da Sergio Endrigo.
Sono rimasta abbastanza sorpresa a leggere i nomi degli autori, ma poi mi è subito venuta in mente una strofa come
"non si poteva far la pipì, perché non c'era vasino lì.
Ma era bella , bella davvero
in via dei matti al numero zero"
e la papera non mi ha più stupita.



Il disegno qui sopra è la copertina dell'album disegnata da Francesco Tullio Altan
ed.
Gallucci Editore.

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