Liberiamo i paperini
Non l'ho trovato io, stavolta sono stata trovata. Ed è stato un incontro sorprendente quello con Paper Rabbit che si autodefinisce "Papero di lago nella terra dell'asciutto".
Consiglio a tutti i paperofili un giro nel suo blog popolato da numerosi paperotti di pelouche.
Non ho ancora ben capito la storia della lotta tra anatre e papere, probabilmente verrà chiarita più avanti, ma le storie di Brioscino, Piccolo Lord, Lord Paper, Comandino &c. sono divertentemente surreali.
Eccovene un assaggio:
tratto dal blog Liberiamo i paperini
In ogni Canneto, quali che siano le sue dimensioni, funziona una Scuola Grande per i paperini: la chiamiamo Grande non perché lo sia, in realtà, ma perché è una cosa bella andare a scuola, ed è un bene che i paperini ci possano andare.
Chissà, tante cose possono accadere: una mareggiata può distruggere un canneto di estuario, e così i paperi di mare e di fiume devono migrare verso un lago; o un attacco di anatre devasta un canneto di lago, e bisogna ripiegare verso un fiume. Oppure, un’onda più alta delle altre porta via la paperina che ami, e tu la vedi ormai al largo, contro la sua volontà, sfinita, e sai che non potrà tornare più; oh, tante cose possono capitare! Qualunque cosa accada, un giorno dopo l’altro, stagione dopo stagione, da un lago a un fiume o da un canneto a un altro, la nostra lingua e la nostra poesia paperese, il nostro canto paperile - così bello e dolce, quasi triste, molto allegro a volte, ma più spesso malinconico, fatto di lontananze e onde, di spuma di lago e di fiume, di un oscillare leggero di cime di canna lacustre - ecco, questa è la nostra patria.










Credo che le uova di pasqua più preziose e più belle siano quelle uscite dalla bottega del gioielliere Peter Carl Fabergé (1846-1920). Qui sopra il Coronation Egg, la piccola carrozza d'oro, replica esatta della carrozza imperiale, è la sorpresa custodita dall'uovo.
La realizzazione di ciascun pezzo era un segreto gelosamente custodito, in ogni uovo c'era sempre una sorpresa all'interno, come si conviene ad ogni uvo di Pasqua!
Nella foto qui sopra un particolare del "The Rothschild Fabergé Egg"
Questo è il cosiddetto «uovo d'inverno», è stato venduto a circa 10,8 milioni di euro, pagati da un anonimo compratore da Christie's aNew York. Fu regalato nel 1913 dallo zar Nicola II alla madre e viene considerato fra le più belle realizzazioni nella storia della gioielleria. Praticamente trasparente, è ottenuto da un cristallo siberiano e decorato con tremila diamanti. All’interno, in un cestino di platino, si trova il bouquet di anemoni, ognuno dei quali ricavato da un quarzo bianco e decorato con altri diamanti. 






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