mercoledì, gennaio 07, 2009

Papere rapite dal KGB?

Ecco una notiziola fresca fresca (o meglio gelida gelida) appena letta sul Corriere online. Ve la riporto pari pari.
Di queste papere avevo già parlato a settembre qui
Ma a ben cercare la notizia è meno fresca di quanto si potesse pensare, infatti già a dicembre ne parlavano l'australiano Herald Sun , Scientific American , il Guardian , la BBC (lettura consigliata) e tanti altri.
Nella foto qui sopra potete vedere una delle VERE papere scomparse, è infatti completa di etichetta recante l'e-mail di Behar e la notizia della ricompensa.
Le papere messe a corredo dell'articolo del Corriere non sono mai state in Groenlandia, con quegli occhialini da sole sembrano provenire dalla Florida!
Ecco il pezzo dal sito del Corriere

Le papere erano attrezzate con sensori elettronici per studiare i ghiacciai

La Nasa cerca 90 anatre sparite

Liberate in mare in Groenlandia, qualcuno ipotizza che siano state catturate dai vascelli-spia russi


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES — Novanta anatroccoli sono scomparsi nelle acque in cui si getta il colossale ghiacciaio di Jakobshaven, in Groenlandia, lo stesso da cui si staccò l'iceberg che affondò il Titanic. E anche la loro sorte, proprio come quella del Titanic 97 anni fa, è diventata un enigma. C'è perfino chi pensa che possano averli rapiti i russi, le spie eredi del Kgb. Perché anche se sono gialli e paffuti, con il becco arancione e gli occhioni spalancati, i 90 piccoli palmipedi non respirano: sono fatti di gomma, non di piume, e al posto del cuore vero ne hanno uno elettronico fabbricato per loro dalla Nasa, l'ente spaziale americano. Che li ha costruiti e poi «liberati » in mare e sotto la banchisa (era metà settembre, quasi 4 mesi fa) per studiare il cambiamento del clima, i movimenti dei ghiacciai, il flusso delle correnti sottomarine: ma da allora zero, silenzio totale. Neppure un «bip» dai rilevatori satellitari montati su tutte le alucce. «È così, gli anatroccoli non si sono più fatti sentire», ha detto sconsolato alla Bbc Alberto Behar, lo studioso esperto di robotica che ha seguito per la Nasa tutto il progetto, e che a suo tempo ha lavorato anche ai progetti per le esplorazioni su Marte. Il suo nome e il suo indirizzo di email sono stampigliati sul fianco di ognuno degli animaletti, insieme con la parola «lauta ricompensa» tradotta in tre lingue. Però nessuno ha risposto, nessuno ha scritto. «Certo — ha detto ancora Behar — da quelle parti non passa molta gente, ma qualche segnale lo aspettavamo...».

L'ipotesi più ragionevole: le correnti subglaciali troppo forti, o la glaciazione quest'anno tanto rapida quanto ritardata, possono aver distrutto, imprigionato o disperso chissà dove quelle minuscole sagome, che a vederle così sono precise ai giocattoli con cui i bambini giocano nella vasca da bagno. Ma il fatto è che, insieme con loro, sembra scomparso e ammutolito anche uno strumento più sofisticato fabbricato dallo stesso Behar: chiamato «Esploratore dei mulinelli» perché si addentra in certi gorghi (i «mulinelli», appunto) che risucchiano enormi quantità d'acqua sotto la banchisa, era grande come un pallone da football e aveva antenne, batterie al litio, sensori, e un rilevatore satellitare; «liberato» a settembre, come gli anatroccoli, avrebbe dovuto inviare dei segnali regolari, ma come gli anatroccoli ha taciuto. Sempre. E non si sa dove sia. Così, da un blog all'altro, qualcuno si è ricordato che intorno alla Groenlandia compaiono spesso quei pescherecci russi che portano antenne, oltre che reti, e sembrano più attenti ai bipedi sulla terraferma che ai pinnuti in mare. Lassù compaiono anche dei sommergibili, sempre russi. Da cui l'ipotesi romanzesca: e se i russi avessero «catturato » gli anatroccoli per studiarli, o perché temevano che servissero a spiare proprio loro? A Ilulissat (traduzione esquimese di Jakobshaven), il villaggio di 4.500 abitanti che sta allo sbocco del ghiacciaio, e che è meta di avventurosi da tutto il mondo, si scherza già su certi strani turisti con i capelli a spazzola, magari della Cia o magari del Kgb. Intanto il ghiacciaio che ha divorato gli anatroccoli, ignaro di tutto, continua a sciogliersi a una velocità quadrupla rispetto a 100 anni fa, e a spostarsi: 20-25 metri al giorno, il più «veloce» sulla Terra, e neppure la Nasa riesce a stargli dietro.

Luigi Offeddu
07 gennaio 2009

4 commenti:

  1. ...questa è poi bella...

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  2. ne ha parlato ieri sera il tg5!!!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. il commento eliminato era di un essere inutile: uno spammer.

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