Undici anatroccoli adottati dai pescatori
La notizia è di inizio mese, ma è così carina che ve la riporto anche se non è "fresca di giornata,
Li si vede sguazzare con la mamma e il papà, nello specchio d’acqua antistante il molo, dinanzi agli occhi dei loro “padrini”, alias i pescatori della cooperativa del Masuccio Salernitano, e ai volti incuriositi di cittadini a passeggio. Così, gli undici anatroccoli, più noti come le “paperelle del Masuccio”, trotterellando e nuotando insieme ai genitori, battezzati Cico e Cip, hanno conquistato la “gente di mare” di Salerno e non solo. La nuova attrattiva, made in nature, del molo salernitano, è nata da un’avvincente favola che ha per protagonisti i paperotti e per eroi i pescatori.
A raccontare la storia della famiglia di pennuti approdata al Masuccio Salernitano, Vincenzo D’Amato, detto “Scarpalonga”, insieme agli altri pescatori della cooperativa che si prende cura delle anatre: “Mesi fa trovammo un’anatra sanguinante che curammo e salvammo da morte certa – spiegano in coro – Al volatile femmina che chiamammo Cip, offrivamo frutta e ortaggi che, però, l’anatra consumava solo di nascosto, di notte”. Dopo aver conquistato la fiducia della pennuta, i pescatori le regalarono anche un marito, portando al molo Cico. “Cico scappò e salvai anche lui che, finito sugli scogli, era debole e denutrito – spiega D’Amato – poi, evidentemente, è scoppiato l’amore tra le due anatre e un giorno, tra i cespugli, abbiamo trovato le uova da cui sono nati gli anatroccoli che nutriamo e proteggiamo con i denti da persone che vorrebbero cuocerli nel forno e mangiarli”, assicura il pescatore.
Lo stesso D’Amato, inoltre, rivolge il suo appello ai veterinari di buona volontà: “Ci occorre qualcuno che visiti gli anatroccoli per controllare che stiano bene: speriamo che qualche veterinario venga a farci visita al molo”. Allestendo una pedana di legno con un ombrellone, delle ciotole ed un cestino per le offerte degli amanti dei volatili, dunque, la cooperativa di pescatori si prende cura della famiglia di anatre che, tra una nuotata e l’altra, è diventata la mascotte del molo Masuccio Salernitano.
l'articolo è ripreso da Salernotoday, l'articolo è di Marilia Parente