lunedì, marzo 16, 2009

L'anatra blu


Quella che vedete in secondo piano in questo grazioso disegno inglese del 1888 è una Anatra Blu
Originaria della Nuova Zelanda L'Anatra blu è a rischio estinzione, ma finora non era salita alla ribalta delle cronache.
Cosa ha fatto di così clamoroso la papera azzurra da finire sulle pagine dei giornali?
Riassumendo in poche parole vi potrei dire che si tratta di un equivoco triangolo amoroso inglese di cui sono protagonisti Cherry, Ben e Jerry


Ma preferisco riportarvi pari pari qui il divertente articolo di Marco Pasqua pubblicato su La Repubblica del 13 marzo scorso
Lei si chiama Cherry, ed è l'unica femmina di anatra blu presente nel Regno Unito. Poi ci sono Ben e Jerry, gli ultimi due esemplari maschi appartenenti alla stessa specie. Il trio di questi uccelli in via di estinzione è ospitato in un santuario del West Sussex, dove, da tempo, si sta cercando di evitare che questa specie scompaia definitivamente dal Paese. Peccato che i due maschi facciano sempre più coppia fissa tra di loro, ignorando di fatto Cherry. E, soprattutto, rifiutandosi di accoppiarsi con lei. "Un caso tutt'altro che raro. E' probabile che i due maschi abbiano vissuto un trauma d'identità", commenta il direttore scientifico del Bioparco di Roma, Fulvio Fraticelli. E così, il destino dell'anatra blu, che è originaria e residente nella Nuova Zelanda, sembra essere segnato, almeno per quanto riguarda la Gran Bretagna.

Teatro di questo mancato triangolo amoroso è l'Arundel Wetland Centre, dove si è cercato, a più riprese, di far interagire i due maschi con Cherry. Il primo a venirle presentato, nel recinto in cui vive, è stato Ben. Ma tra i due non è scoccata alcuna scintilla. Niente tentativi di accoppiamento, e neanche un vaghissimo approccio: la mancata intesa era palese. A quel punto è stato portato al cospetto di Cherry il secondo maschio, Jerry, ospitato fino ad allora in un altro santuario degli uccelli, a Londra. La prima reazione, da parte di Cherry, è stata esaltante, visto che ha da subito mostrato interesse nei confronti del suo nuovo ospite. "Gli si avvicinava, e lo chiamava, proprio come quando ci si vuole accoppiare", racconta uno dei responsabili della struttura. Peccato che quelle attenzioni non fossero affatto corrisposte.
Ma la sorpresa doveva ancora arrivare. Quando, infatti, gli esperti del Wetland Centre hanno deciso di far incontrare anche i due maschi, questi hanno da subito iniziato a fare coppia fissa. "Inizialmente li avevamo messi in gabbie separate. Non volevamo che potessero influire sull'eventuale accoppiamento con la femmina. Ma visto che nessuno dei due era interessato a Cherry, li abbiamo collocati nello stesso recinto - ha spiegato il guardiano Paul Stevens ai giornali inglesi - Da quel momento sono diventati inseparabili, e si comportano, tra di loro, come farebbe un maschio con la femmina. E' evidente che si piacciano".

E Cherry? Non sembra troppo preoccupata, e trascorre buona parte del tempo per conto suo. Al Wetland Centre sembrano ormai essersi rassegnati, anche perché è difficile che i due maschi possano cambiare il loro atteggiamento. "Quando non c'è risposta nei confronti della femmina - sottolinea il direttore scientifico del Bioparco di Roma, Fraticelli - c'è ben poco da fare". Tra le cause di questo comportamento, sottolinea l'esperto, il modo in cui sono stati cresciuti da piccoli: "Si può trattare di un problema di imprinting. Trentadue ore dalla nascita, gli anatidi si identificano con un oggetto o un essere vivente che vedono intorno a loro. Se, ad esempio, sono stati allevati in un'incubatrice, potrebbe identificarsi con l'uomo. Questo processo può causare dei traumi di identità. Ciò avviene anche quando i maschi sono stati allevati insieme".

E che l'omosessualità interessi anche il mondo animale non è una novità: basti citare la classifica, stilata da un gruppo di etologi, delle specie che mostrano comportamenti sessuali sganciati dal bisogno di procreare, quindi con esemplari dello stesso sesso (in cima alla lista si piazzarono i bisonti, seguiti da trichechi e scimmie). "Comportamenti spesso risposta a stress o convivenza forzata", fanno notare gli esperti.


Finita la storiella scandalistica eccovi un paio di notizie serie sulla papera azzurra:

Misura circa 54 cm di lunghezza, endemico della Nuova Zelanda, nidifica nelle cavità degli alberi, in piccole caverne e in altri luoghi riparati. È una specie molto rara che vive lungo i torrenti d'acqua montani.

L'anatra blu è una nuotatrice molto abile che se la cava benissimo perfino tra le rapide, ma è molto riluttante a volare. Difficile da localizzare, non è però diffidente quando viene individuata.

L'anatra blu in realtà è di colore grigio ardesia scuro, ha il petto macchiettato di castano e gli occhi e il becco di tonalità più pallide. Il becco, di color bianco-rosaceo, presenta delle membrane carnose di pelle che pendono da ambo i lati dell'estremità. Il richiamo del maschio consiste in un fischio aspirato, mentre la femmina emette un tremulo grugnito.

Questa specie, che è sempre stata piuttosto rara, adesso è ulteriormente minacciata dai mammiferi predatori e dai pesci introdotti dall'uomo in Nuova Zelanda, ( le trote sottraggono il cibo alle papere)

1 commento:

  1. Che aria tronfia che hanno le anatre della foto, persino quella piccola sembra abbia intenzione di picchiare qualcuno.

    Ciao!

    RispondiElimina