domenica, marzo 01, 2009

The Fat Duck

aggiornato la sera del 1 marzo
Dove sta l'oca grassa?
E' nella foto, ovviamente!
The Fat Duck è il miglior ristorante del mondo (dati 2005 rivista inglese "Restaurant").
Anche secondo la guida rossa di Bibendum è uno dei migliori ristoranti del modo.
Difficile mettere proprio esattamente d'accordo francesi e inglesi in fatto di giudizi culinari.
Dove invece tutti si trovano d'accordo è sul fatto che da oggi in poi sarà meglio usare i verbi al passato.
The Fat Duck è stato il miglior ristorante.
Adesso, dopo aver intossicato oltre 30 clienti, è chiuso. La notiziola è di oggi.
Incuriosita dal nome sono andata alla ricerca di qualche foto del locale, mi aspettavo un'insegna very british con il ritratto di un'oca ben in carne.
Sono rimasta delusa, guardate qua che razza d'insegna:


E il loro sito è ancora peggio. In un impeto di generosità potrei definirlo Spocchioso.
In ogni caso, dopo aver dato un'occhiata al menù -non ostante il richiamo paperesco nel nome- non piango la chiusura di questo locale:
Tra le specialità del celebre ristorante, che ha sede in una costruzione di campagna di 450 anni fa, figurano il porridge di lumache, il salmone bollito alla liquirizia e il gelato alle uova e bacon. Una delle ultime creazioni dello chef è un piatto di frutti di mare che viene servito con tanto di iPod che riproduce il suono del mare per «immergersi completamente nell'universo degli ingredienti», informa il sito online del locale (Corriere della Sera)

Spigolando in giro scopro che il piatto di frutti di mare si chiama Sound of the sea, viene descritta come "un’insalata di mare servita con “sabbia”, schiuma e alghe, letteralmente un pezzo di battigia che ti incanta per la perfezione d’insieme." L' iPod è nascosto in una conchiglia e viene servito con cuffiette per non disturbare i vicini.
Altra particolarità del locale è l’Hot and iced tea , un thè in tazza metà freddo e metà caldo, si deve berlo appoggiando le labbra in un punto preciso del bordo, altrimenti si perde l’effeto metà/metà.
Bah! Io questo effetto lo ottengo quando scaldo il the nel microonde: se non lo rimescolo (odio lo zucchero nel the) posso distinguere la corrente calda del Golfo e quella gelida del Labrador dentro la mia tazza.

Tornando al Fat Duck eccovi i prezzi:
  • Menù degustazione - tre portate 95 sterline,
  • Menù multisensoriale 125 sterline
Un i-pod in tavola. Ne faccio volentieri a meno, grazie!

8 commenti:

  1. Mamma mia come mangiano male gli inglesi...
    Salmone e liquirizia, gelato col bacon... bleah
    mi ricorda quando ero in vacanza studio a Londra e la signora che ci ospitava ci ha cucinato la sua specialita' che faceva solo per gli italiani perche' era buonissima... pasta tipo conchiglie stra stra cotta al forno nel latte con delle albicocche... veramente immangiabile!

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  2. non credo sia una gran perdita, la sua chiusura!
    bah, che piatti, che accostamenti... evviva la semplicità e la buona cucina del territorio!

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  3. La sera del 1 marzo... un vecchio gipeto facendo due conti doveva ancora una volta convenire con se stesso che per l'unico vero amore era stato un dugongo con le stelline in fondo agli occhi...

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  4. Strano effetto fanno i compleanni. A volte

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  5. Qualcuno dei "grandi esperti in materia" che ha sbeffeggiato i piatti di uno chef di quel calibro è mai stato in quel ristorante? o meglio è mai stato in un vero ristorante? Mi pare di capire che di ignoranza culinaria ce ne sia tanta nel mondo....ma è una fortuna che certi ristoranti non siano per tutti...diventerebbero come le maldive.....spiagge ormai di cani e p...!!
    studiate, provate e poi...semmai giudicate!

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  6. L'anonimo ha perfettamente ragione...bisogna essere solo felici che la magior parte della gente non capisca questo tipo di cucina...
    io personalmente ci sono stata e,non è certo questione di essere inglesi o francesi o italiani, ma semplicemente dei creativi, o in alcuni casi gegni!

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  7. Curioso come questo post a distanza di oltre un anno attiri ancora i commenti dei dinfesori a spada tratta dell'Oca Grassa . I difensori "senza se e senza ma".
    Mi danno fastidio le persone che leggono superficialmente, o meglio che leggono vedendo solo quello che la loro fede ferita vuole vedere. Se dedicassessero un briciolo di attenzione, potrebbero rendersi che qui ho citato le disavventure di questo locale unicamente perché nel nome si parlava di un palmipede, non perché io faccia una crociata contro il loro beniamino. Le mie critiche sono alla "puzzoneria" e alla "spocchiosità" che traspaiono dal sito del locale. O forse dovrei dire che trasparivano quando sono andata a visitarlo in occasione del fatterello di cronaca, adesso non so se sia cambiato, francamente poco mi interessa.
    Ognuno è libero di spendere i propri soldi per mangiare dove e come preferisce. Ognuno è libero di nutrirsi con ciò che preferisce, sia anche di pesce e liquirizia. Così come ognuno è libero di dire che i prezzi sono eccessivi e che certi accostamenti culinari gli fanno ribrezzo.
    L'unica cosa certa, sconcertante e incontestabile secondo la cronaca, è che questo blasonato e costoso locale abbia intossicato 30 dei suoi avventori, come può capitare a uno scalcinato e raffazzonato banchetto di nozze.
    Forse nessuno degli intossicati verrebbe qui a difenderlo a spada tratta.

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  8. Secondo me anche voi che fate gli snob non capite un cavolo di ristorazione e vivete di nomi.Una cosa è sicura questi hanno intossicato delle persone e spero non capiti mai a voi!

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